MUSSOMELI- Più che bollente è rovente la patata che scotta nelle mani dell’Amministrazione e del Consiglio comunale, chiamati a decidere sulla riforma dei rifiuti. Due le scadenze: da un lato, entro il prossimo 31 marzo, il Comune dovrà pronunciarsi sulle modalità di gestione dei rifiuti. Poi, molto probabilmente prima dell’estate, amministratori e consiglieri saranno chiamati a ragionare sulla Tares, la nuova tassa che non comprende solo i rifiuti, ma anche i servizi. Quella s finale nell’acronimo varrà una mazzata per i cittadini, perché sul balzello insisteranno non solo le spese per l’immondizia, ma altri servizi. Lo spiega bene il vice sindaco e assessore all’Ambiente Sebastiano Sorce. “La Tares è un tributo comunale sui rifiuti e sui servizi, che va a coprire una parte dei costi di gestione di tutto il ciclo della raccolta della spazzatura, ma un’altra per i servizi indivisibili ai comuni. Per capirci, verde pubblico, illuminazione e manutenzione. Lo Stato centrale, anziché, attraverso i trasferimenti, sostenere direttamente questi costi, ha deciso invece di scaricare tali spese sui cittadini”. I legislatori hanno già deciso quanto inciderà questa introduzione sulle tasche dei contribuenti: da 30 a 40 centesimi per metro quadrato ad personam, e che si aggiungerà alla tariffa sui rifiuti. I Comuni potranno aumentare la misura della maggiorazione fino a 40 centesimi, ma non potranno scendere sotto i 30 centesimi, che equivalgono alla soglia minima, alla maggiorazione standard. Gli enti potranno comunque, attraverso un regolamento che dovrà passare dal Consiglio comunale, prevedere riduzioni tariffarie nella misura massima del 30% su dei casi specifici. La tariffa sarà commisurata alle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia di attività svolte. Oltre alla Tares, l’Amministrazione dovrà decidere in che modo verrà gestita la raccolta, se attraverso soltanto le istituendo Srr o optando per altre soluzioni. I Comuni potranno gestire direttamente il servizio (ma in questo caso bisognerà consorziarsi per via di un numero minimo di abitanti), oppure affidarlo a delle partecipate, a società miste o a società esclusivamente private.
di Redazione 3
Dom, 14/12/2025 - 14:33

