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Il Corriere della Sera on line: Bergoglio, luci e ombre sul nuovo Papa

Redazione

Il Corriere della Sera on line: Bergoglio, luci e ombre sul nuovo Papa

Mer, 13/03/2013 - 21:54

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MILANO – L’argentino Bergoglio prese i voti a 32 anni, circa dieci anni dopo avere perso un polmone a causa di una malattia respiratoria. Dal 1973 al 1979, condusse per quattro anni la comunità gesuita locale. Un periodo che coincide con gli anni sanguinosi della dittatura militare argentina, durante i quali circa 30.000 persone furono rapite e uccise: vengono da qui i sospetti e i dubbi sul suo ruolo in un periodo così turbolento nella storia dell’Argentina. L’episodio più noto, citato da chi lo accusa, è quello relativo al rapimento di due gesuiti da parte del governo militare: i due furono segretamente messi carcere per il loro impegno nei quartieri poveri. Secondo il libro «L’ isola del silenzio. Il ruolo della Chiesa nella dittatura argentina», edito in Italia da Fandago, scritto dal giornalista argentino Horacio Verbitsky, fu proprio Bergoglio a ritirare la protezione sui due sacerdoti, dopo che i due si rifiutarono di interrompere le loro visite nei quartieri poveri: una scelta che condusse alla loro cattura e alla loro reclusione, che si protrasse per cinque mesi.
VICINO AI POTERI MILITARI – Il lavoro di Verbitsky si basa sulle dichiarazioni di Orlando Yorio, uno dei due gesuiti rapiti, rese poco prima della sua morte, avvenuta per cause naturali nel 2000. «La storia lo condanna», ha detto Fortunato Mallimacci, ex preside della Facoltà di Scienze Sociali dell’Università di Buonos Aires. Bergoglio «si è sempre opposto a tutte le innovazioni all’interno della Chiesa e, soprattutto, durante gli anni della dittatura, ha dimostrato di essere molto vicino al governo militare».

DIFENSORI – Chi lo difende afferma che queste accuse non hanno alcun fondamento. Al contrario, dicono i suoi difensori, durante il governo dei militari Bergoglio avrebbe aiutato molti dissidenti a fuggire.

CONTRO I GAY – In Vaticano, in molti si aspettano che questo uomo dall’aspetto tranquillo guiderà ora la Chiesa con un pugno di ferro e una forte coscienza sociale. Nel 2010, sfidò il governo argentino quando nel Paese venne approvato il disegno di legge sui matrimoni gay. «Cerchiamo di non essere naive», scrisse Bergoglio in una lettera alcuni giorni prima che il disegno di legge venisse approvato dal Congresso. «Questa non è una semplice lotta politica, è un tentativo di annientare il piano di Dio».

Tratto dal Corriere della Sera

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