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Palermo: ricordato Mario Francese cronista del GdS ucciso dalla mafia 34 anni fa

Michele Spena

Palermo: ricordato Mario Francese cronista del GdS ucciso dalla mafia 34 anni fa

Sab, 26/01/2013 - 12:53

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PALERMO Il sacrificio del giornalista Mario Francese, ucciso dalla mafia la sera del 26 gennaio 1979, e’ stato ricodato stamane con una cerimonia organizzata dal Gruppo siciliano dell’Unci-Unione nazionale cronisti italiani, che si e’ svolta su luogo dell’agguato in viale Campania, a Palermo. Erano presenti la vedova, Maria Sagona, e i figli Giulio, Fabio e Massimo. A ricordare il cronista del Giornale di Sicilia c’erano anche il sindaco Leoluca Orlando, il presidente dell’Ordine regionale dei Giornalisti, Riccardo Arena, il segretario provinciale dell’Assostampa, Roberto Ginex, il direttore del Giornale di Sicilia Antonio Ardizzone e molti cronisti.

Mario Francese, cronista di ‘giudiziaria’ e di ‘nera’ del Giornale di Sicilia, fu ucciso la sera del 26 gennaio 1979 mentre rincasava. I killer mafiosi del clan dei ‘corleonesi’ lo attendevano in viale Campania. Fu ucciso a colpi di pistola dopo che aveva posteggiato la sua automobile e si apprestava a raggiungere il portone del palazzo in cui abitava “Il suo ricordo e’ sempre vivo e lo restera’ per sempre. – ha detto Leone Zingales, presidente dell’Unci Sicilia – era un cronista di razza che svolgeva il suo lavoro con passione, con la schiena dritta, senza guardare in faccia a nessuno”.
L’aiuola di viale Campania, dove si trova la lapide che ricorda l’assassinio del cronista, si chiamera’ “Spazio verde Mario Francese”. Per Giulio Francese sono “lodevoli tutte le iniziative svolte dai cronisti sul versante della memoria”. “La figura di Mario Francese – ha detto il presidente nazionale dell’Unci, Guido Columba – sia da esempio per i giovani cronisti e le giovani generazioni in generale”. Per il sindaco Leoluca Orlando “Mario Francese era un uomo e un professionista libero che ha mostrato quanto importante sia l’impegno di tutti e di ciascuno. Le stragi di mafia sono di fatto cominciate nel 1979, proprio con l’assassinio di Francese e si sono concluse il 15 settembre 1993 con l’uccisione di Padre Pino Puglisi, a testimonianza del fatto che liberta’ di informazione e lavoro formativo rivolto ai giovani sono entrambi pericolosi per la mafia”.

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