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Un lettore:”home page con news deprimenti figlie di un territorio depresso”

Redazione

Un lettore:”home page con news deprimenti figlie di un territorio depresso”

Dom, 16/12/2012 - 23:41

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CALTANISSETTA – La lettura del Fatto odierno (ma anche di ieri e penso di domani)mi da un’immagine amara e sconfortante della società nissena in questo preciso momento storico. Tutte notizie deprimenti che mi sembra testimonino la pochezza di molta gente in vista e la sostanziale disperazione o vacuità di tanta gente comune: un’organizzazione di potere istituzionale con a capo un soggetto che vuol solo fare carriera; il solito politichino che di tutto scrive tranne che di come affrontare e provare a risolvere i mille concreti problemi di sopravvivenza dei suoi concittadini; la Nissa in agonia perenne; lo stucchevole blaterare del partito d’opposizione convinto stavolta di potercela fare; i perfettamente inutili botta e risposta dei politici di nuova generazione, delle loro sorelle, dei loro cugini e degli amici degli amici e chi più ne ha più ne metta.
Di contro la gente comune muore sempre più per suicidio o incidenti d’auto notturni (per carità questo succede anche nelle società più civili, dove però quelli che comandano cercano di favorire l’ottimismo popolare tenendo comportamenti seri e dando adeguate risposte con vere politiche di sviluppo dell’economia, della giustizia, della cultura, della solidarietà ecc..).
Ma se da un canto tali fatti di cronaca sono sempre stati presenti in tutte le società, si coglie oggigiorno in quella del nisseno un diffuso senso di scoramento, rassegnazione e tristezza, incoraggiato dalla inconcludenza di coloro che hanno responsabilità di “governo” a tutti i livelli.
E’ allora inutile sperare, dobbiamo rassegnarci ad essere ancora oggi i “carusi” delle miniere, gente bisognosa che a testa bassa portava in superficie il frutto del loro immane sacrificio, al solo vantaggio di pochi nobili papponi e dei loro crumiri luogotenenti, oppure a vedere i nostri figli fare la valigia di cartone ed emigrare da un angolo di Sicilia così difficile ma al tempo stesso ricco di rara bellezza.
Michele

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