PALERMO – Si e’ conclusa con la formale espressione di fiducia al procuratore, ma non di solidarieta’, l’assemblea della Procura convocata sul “caso Messineo”, dopo le intercettazioni che hanno riguardato, indirettamente, il capo dell’ufficio, ascoltato al telefono con il manager bancario Francesco Maiolini, coinvolto in un’inchiesta sul riciclaggio. Francesco Messineo e’ indagato dalla procura di Caltanissetta sulla presunta fuga di notizie. Nella riunione, durata circa quattro ore, nella quale il procuratore ha negato ogni responsabilita’, e’ fatto un appello all’unita’, in considerazione della rilevanza e dell’importanza dei processi che sono in corso a Palermo, primo fra tutti quello sulla trattativa Stato-mafia. Al tempo stesso, pero’, si e’ deciso di attendere le determinazioni della Procura di Caltanissetta, dove Messineo e’ indagato per rivelazione di segreto d’ufficio, e del Csm, che dovra’ aprire una pratica in prima commissione sulla vicenda. “Sono sempre stato sereno e quel che importa e’ che la procura si sia ricompattata”, commenta Messineo.
Il procuratore di Palermo Francesco Messineo ha revocato la domanda per la guida della procura generale di Palermo. Le possibilita’ che l’attuale procuratore della Repubblica potesse essere “promosso” erano ormai ridotte al lumicino.

