PALERMO – “Molto probabilmente la mobilitazione nazionale degli autotrasportatori prevista per il 28 maggio, saltata a causa del terremoto, slittera’ all’8 luglio. Noi ci auguriamo che sia di respiro nazionale ma, se non dovesse essere cosi’, noi andremo avanti indipendentemente dall’Italia perche’ in Sicilia aumentano le tasse e cresce la sofferenza”. A dirlo il leader del movimento dei Forconi, Mariano Ferro, in un incontro con i giornalisti a Palermo.
“Anziche’ defiscalizzare -ha aggiunto- arrivano nuove stangate da Roma. Per questo dobbiamo dare una risposta forte al governo nazionale e a quello regionale”.
Ed ancora:”Abbiamo aderito allo sciopero del 28 di maggio perche’ doveva coinvolgere tutta l’Italia. Se cosi’ non sara’ non possiamo aspettare gli autotrasportatori di Firenze o di Milano”, ha affermato ancora Ferro, e ha ribadito: “Se possiamo farlo insieme bene, altrimenti la Sicilia non puo’ aspettare ancora. Dobbiamo solo decidere chi partecipera'”. Sulle modalita’ dell’azione Ferro non ha anticipato nulla.
Interpellato sull’eventualita’ di blocchi, come quelli attuati con pesanti conseguenze in gennaio, ha risposto: “Ancora e’ presto per dirlo, pero’ possiamo assicurare che gireremo tutto il territorio come abbiamo gia’ fatto”. Sulla scelta di rinviare la protesta del 28 maggio, ha poi spiegato Ferro, hanno pesato anche ” forti pressioni da molti ambienti in Sicilia, specialmente dalle campagne”. Il leader dei ‘Forconi’, infine, ha espresso il suo rammarico per la mancata autorizzazione a partecipare alle manifestazioni del 23 maggio a Palermo per il ventennale delle stragi di Capaci e via D’Amelio: “Volevamo dire a Napolitano di ridarci la democrazia -ha affermato- questo era il nostro messaggio, perche’ non c’e’ piu” giustizia sociale”.