SAN CATALDO – Ho aspettato che trascorressero alcuni giorni dall’esito elettorale per fare qualche considerazione più ragionata e meno emotiva sull’esperienza delle amministrative sancataldesi. Da un punto di vista personale, posso dire di avere vissuto un’avventura umana fortissima, straordinaria e per certi aspetti sorprendente. Ho imparato, giorno dopo giorno, a conoscere di più e meglio la mia città e i miei concittadini. Ho toccato con mano i limiti e le potenzialità della comunità sancataldese. Ciò che mi ha impressionato, parlando con migliaia di persone, è la sfiducia, lo scoraggiamento, la stanchezza, la rabbia di molti nei confronti della classe politica in sé. Tutto ciò ha avuto anche una ricaduta in termini di astensionismo, e questo dato deve interpellarci tutti.
L’amarezza per i risultati del secondo turno rimane, ma l’orgoglio di essere riusciti a mantenere intatta la dignità e la novità della nostra proposta non ha prezzo. E ci spinge ad andare avanti con più entusiasmo di prima, tutti insieme. Posso affermare, senza tema di smentita, che abbiamo condotto una campagna elettorale improntata ai valori dell’onestà e della legalità. Ottenere 5500 voti senza una sola promessa, senza accordi ufficiali né sottobanco, è stato un piccolo grande miracolo. Ed è questa la nostra forza. Mi sono convinto che la politica non è necessariamente sporca. Si può davvero fare una buona politica. Basta volerlo, anche a costo di perdere. In ogni caso, noi ci riteniamo i vincitori morali di questa competizione, proprio per le ragioni che ho esposto (senza considerare il fatto che al primo turno abbiamo spazzato via in un colpo solo partiti e aggregazioni importanti). Prendo atto serenamente dell’esito finale e mi sento di affermare che da questo momento in avanti faremo un’opposizione mai preconcetta e sempre costruttiva, lavorando ogni giorno per ricomporre il tessuto sociale e vigilando sulle scelte della nuova amministrazione.
Da un punto di vista politico, mi preme sottolineare l’originalità dell’operazione messa in campo. Noi movimenti civici, che crediamo nella politica e non nell’antipolitica, siamo riusciti a formare e guidare una vasta coalizione composta anche da partiti. Abbiamo rispettato la loro dignità e il loro ruolo, ma non abbiamo permesso che ci venissero imposte scelte o strategie. Abbiamo voluto conservare fino alla fine questo equilibrio e oggi mi sento di dire grazie a questi partiti per avere dimostrato maturità e apertura alla novità. La politica è vecchia quando utilizza o impone metodi vecchi. Noi abbiamo scritto una pagina davvero nuova della politica locale.