MUSSOMELI-La vittoria della Cgil a Mussomeli, in particolare nel rinnovo delle rsu sindacali all’ospedale Longo, acquista una doppia valenza: da un lato fa da contraltare alla debacle del sindacato nel resto della provincia, dall’altro lato il giudizio sui due candidati per qualcuno si è rivelato alla stregua di un referendum sul direttore di presidio Salvatore Mancuso. La campagna elettorale è stata infatti improntata in antitesi all’attività di Mancuso, il cui operato è stato fortemente criticato da Lillo Polito e Giuseppe Butticè. Dopo che i colleghi hanno posto in loro estrema fiducia, suffragando di 90 preferenze il primo e 87 il secondo, entrambi si sentono ancora più rafforzati e legittimati a nuovi affondi nei confronti del direttore di presidio. Nel corso della conferenza stampa indetta ieri mattina nei locali della Camera del lavoro per commentare il giudizio delle urne, è toccato al segretario della Cgil Salvatore Cardinale ammettere che in effetti il voto alla sua sigla ha finito per esprimere un opinione nei confronti di Salvatore Mancuso. “Se è vero quello che si dice, e cioè che lui stesso sosteneva dei candidati che non hanno sfondato, così come la certezza che i lavoratori hanno premiato le nostre ultime battaglie contro i provvedimenti da lui adottati, ci inducono a pensare che è stata bocciata la sua gestione”. Aggiunge Lillo Polito: “Il risultato dovrebbe fare riflettere Mancuso e pensare ad un passo indietro sul provvedimento che ordina agli infermieri dei reparti di salire su un’ambulanza per trasferire i pazienti nelle altre strutture”. Sempre a Cardinale il compito di commentare il voto alla luce della “catastrofe” della Cgil che nei presidi sanitari nisseni ha registrato una “debacle”. “Polito è stato il più votato in tutta la provincia, la Cgil di Mussomeli è la più forte del Nisseno, questo dovrebbe aprire una riflessione all’interno del sindacato”. Insomma oramai i quadri di Caltanissetta non possono non tenere conto di Mussomeli, l’ultima roccaforte della sigla della Camusso.