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Ics, non basta rinnovare CdA per rilanciare prospettiva universitaria

Redazione

Ics, non basta rinnovare CdA per rilanciare prospettiva universitaria

Mar, 20/09/2011 - 22:00

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Palazzo Moncada, sede del Consorzio universitario di Caltanissetta

CALTANISSETTA – Un appello a stringersi tutti, al di là degli steccati politici, intorno al progetto universitario, unica speranza di riscatto per Caltanissetta, giunge dal Movimento Intesa Civica Solidale. “Dopo più di due anni – si legge nel comunicato stampa del movimento – sembra risvegliarsi un certo interesse della politica locale sul Consorzio universitario. E’ bene ricordare, per l’ennesima volta, l’importanza che questo progetto, mai del tutto decollato, avrebbe per l’indicazione di una nuova identità cittadina e per una concreta prospettiva di crescita economico-sociale dell’intero comprensorio provinciale. Nel tempo, infatti, non si è avuta la capacità di definire un impegno comune per sostenere questo ambizioso disegno, privilegiando, irresponsabilmente, i soliti scontri sulle poltrone che, con la complicità dei beneficiati, ne sta determinando il fallimento. In questo quadro, sia il Consiglio provinciale che quello comunale di Caltanissetta, negli anni, non sono stati in grado di approvare un nuovo Statuto per aprire il Consorzio ad altri soci e attingere a nuove risorse. Tutte le altre sedi decentrate (Trapani, Agrigento, Ragusa), diversamente dalla nostra, hanno saputo meglio strutturarsi per la capacità della classe politica e dei responsabili dei Consorzi che, al di là delle appartenenze, con tenacia hanno sostenuto la presenza universitaria, Enna, addirittura, è diventata sede di un Ateneo autonomo ritagliandosi un ruolo importante nello scenario nazionale.

“Oggi – si legge ancora nella nota di Ics – rischiamo di perdere anche quel poco che è rimasto. Infatti, forti pressioni vengono esercitate da altri Consorzi siciliani per dirottare il corso di Laurea in Medicina e Chirurgia e se la classe politica locale, rappresentativa dei vari livelli, non supererà l’egoismo, l’arroganza e l’indolenza che la caratterizza, Caltanissetta rischia di perdere anche questa possibilità. A nostro avviso non basta rinnovare il C.d.A. del Consorzio per rilanciare la prospettiva universitaria a Caltanissetta, occorre un chiaro cambiamento di mentalità. Sarebbe inutile, inoltre, pensare semplicemente a nuove proposte formative se non si ha una condivisa prospettiva sulla quale far convergere l’impegno di tutte le istituzioni coinvolte con l’idea di una coerente proposta di sviluppo del territorio. Di certo vi è lo scandalo di avere visto, senza che alcun rappresentate politico accennasse ad una seppur minima iniziativa, strutture come il Cefpas sotto utilizzate e mai, comunque, coerentemente integrate nell’ambito dello sviluppo del progetto università a Caltanissetta. Da tempo Intesa Civica Solidale chiede ai rappresentanti politici dei vari livelli e a chi ha la responsabilità amministrativa degli enti soci del Consorzio universitario un impegno comune. Nonostante le gravi responsabilità di chi ha amministrato la nostra provincia e la nostra città negli ultimi quindici anni, è fondamentale rilanciare l’obiettivo della presenza qualificata dell’università”.

Il Cefpas, dunque, visto come “cittadella universitaria”, questione sulla quale esiste da anni un continuo “braccio di ferro” tra il consorzio e la dirigenza dello stesso Cefpas, nato come centro d’eccellenza per la formazione.

“La valorizzazione del Cefpas, – prosegue il documento di Ics – vocato ad essere l’unico campus universitario siciliano nel comparto bio-sanitario, con il vecchio ospedale cittadino Vittorio Emanuele, come sede permanente delle scuole di specializzazione, unitamente al rilancio delle altre discipline sanitarie come Biologia, Biotecnologia e Scienze Infermieristiche, rilancerebbe la proposta originaria per la strutturazione di un polo di Alta Formazione aperto all’intero bacino del Mediterraneo. La presenza, poi, di Ingegneria Elettrica, magari associata ad un corso di laurea in Agraria, unitamente al corso di Biotecnologie, potrebbe essere programmato come un’ulteriore ambito di sviluppo nel settore agro-alimentare, per fornire innovazione tecnologica alle aziende che vorranno investire nei nostri territori. In questa direzione bisognerebbe ampliare l’offerta formativa post-laurea attivando master e corsi professionalizzanti di alto profilo, chiedendo all’Ateneo di Palermo di delocalizzare e instaurando relazioni con altri atenei italiani e stranieri”.

Caltanissetta potrebbe diventare così, secondo le riflessioni del Movimento Intesa Civica Solidale, “un’accogliente città universitaria”. “Non c’è più tempo da perdere – dicono i rappresentanti locali del movimento – c’è solo da condividere un progetto che inserisca la presenza universitaria in una visione coerente che coinvolga tutto il territorio e le sue istituzioni. Oggi i nostri concittadini sono consapevoli che la politica dei proclami si è servita anche dell’università per le solite divagazioni senza costrutto. Per il futuro dovremo sapere selezionare una classe dirigente capace di creare un “sistema virtuoso” a vantaggio di tutti per trasferire i principi di solidarietà e partecipazione nell’azione politica”.

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