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Centenario dell’autonomia comunale di Bompensiere, il consiglio provinciale omaggia il piccolo paese nisseno

Redazione

Centenario dell’autonomia comunale di Bompensiere, il consiglio provinciale omaggia il piccolo paese nisseno

Mar, 13/09/2011 - 19:36

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 BOMPENSIERE(CL) – Tutelare l’identità e la storia del comune più piccolo, accentuando però il suo raccordo con la realtà della Provincia: e non sono su questi due fronti che debbono oggi operarsi i tagli imposti dal governo, bensì su quella pletora di enti intermedi dove operano soggetti non democraticamente eletti, come lo sono invece i rappresentanti di Comuni e Province, la cui soppressione comporterebbe peraltro costi maggiori di quanti se ne vorrebbero risparmiare.

E’ stato questo il tema di fondo su cui s’è articolata la seduta straordinaria del Consiglio provinciale di Caltanissetta riunitosi a Bompensiere nel novero delle manifestazioni previste per il centenario dell’autonomia comunale. E’ stato il presidente del consesso Michele Mancuso, introducendo i lavori, a rimarcare il significato di questa riunione nel centro più piccolo del territorio, specie alla luce delle norme recentemente varate dal governo centrale circa i comuni con meno di mille abitanti e la prevista abolizione delle Province. Al di là dei numeri – ha detto Mancuso – vanno privilegiati la cultura e la storia stessa di un popolo, non svendendo il territorio: giacché la “casta” non è rappresentata certo dai piccoli comuni o dalle Province, ma dai settemila enti intermedi (Ato, Consorzi, ecc.) le cui competenze sarebbero dovute andare invece proprio alle Province.    

E’ stato, poi, il sindaco Salvatore Losardo a rimarcare come il centenario cada proprio in un particolare momento per la vita dei piccoli comuni: la loro soppressione – ha detto – rappresenterebbe la morte di queste piccole società, e già in passato Bompensiere ha vissuto tale evento con l’aggregazione a Montedoro decretata nel 1868, salvo poi a riconquistare l’autonomia nel 1911 grazie all’opera del sacerdote Calogero Montalto che ne fu primo pro-sindaco. Da allora è stato un comune che ha confidato nella collaborazione con le altre istituzioni, come appunto la Provincia, oggi anch’essa “cancellata” per decreto.

Hanno portato il loro saluto all’assemblea Carmelo Fontana in rappresentanza del prefetto di Caltanissetta, il presidente del consiglio comunale Salvatore Ciraolo, il vice sindaco Umberto Anelli, l’assessore provinciale Gianluca Micciché, il nuovo parroco don Calogero Milazzo, il vice presidente Ap Pietro Milano che ha ribadito l’inutilità pratica di sopprimere realtà territoriali con una propria identità e una propria storia.

Sono poi seguiti gli interventi dei consiglieri provinciali: Tonino Delpopolo ha anch’egli tracciato un articolato excursus storico sulla comunità bompensierina, sottolineando come i cento anni celebrati debbano far da sprone per il futuro giacché senza l’esistenza di tali piccole realtà entrerebbero in crisi settori vitali dell’economia locale, come l’agricoltura: tutt’al più le riforme dovrebbero concentrarsi non sui tagli, ma sulla ridistribuzione dei servizi.

Francesco La Rosa ha parlato di provincia con realtà che sono “distanti” tra loro, e non solo geograficamente, mentre oggi non si sa da chi tali realtà debbano essere difese in frangenti come l’attuale. Maria Grazia Bonura s’è chiesta, provocatoriamente, che senso ha una Provincia dove non si è riusciti ad amalgamare il territorio tramite la viabilità, la valorizzazione delle produzioni, il decollo l’università, ecc., per cui ora occorre soprattutto uno scatto d’orgoglio al di là delle manifestazioni contro le nuove norme.

Enzo Cascino ha ricordato come gli sprechi si verifichino nelle grandi realtà comunali (consigli di quartiere, di circoscrizione, ecc.) e non certo nei piccoli centri la cui soppressione farebbe venir meno risorse al territorio.

Per Alfonso Cirrone Cipolla vanno assolutamente difese le istituzioni Province e piccoli comuni, i cui costi non sono certo paragonabili a quelli dei citati enti intermedi, laddove si consumano i veri sprechi: e comunque si possono ridurre di numero le rappresentanze elettive, ma non certo sopprimerle, mentre nessuno finora ha spiegato da parte di chi e come si dovrebbero in futuro amministrare strade provinciali, scuole superiori, ambiente, ecc.

Il sindaco di Sutera Gero Difrancesco ha anch’egli dato una rilettura storica della riconquistata autonomia di Bompensiere, focalizzando la figura del “prete sociale” Montalto nella sua nuova carica di “pro-sindaco”, lui sacerdote di fronte ad uno Stato laico: in quanto alle attuali problematiche, ha sollecitato una maggiore pressione affinché i problemi della nazione vengano risolti in altro modo che non destrutturando i territori.

 Un ulteriore appello a tutelare l’identità comunale è infine venuto da Salvatore Saia, alla guida del comitato spontaneo che ha curato la predisposizione degli eventi celebrativi del centenario.

 

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