CALTANISSETTA – Sancito un ulteriore atto concreto tra Camera di Commercio e Procura generale della Repubblica. L’ente camerale, dinanzi ai tagli operati alle risorse della giustizia e del suo palazzo con organici ridotti, oramai al collasso, interviene mettendo a disposizione personale e mezzi. Con l’intento di favorire un concreto supporto all’istituzione giustizia, nasce il primo “sportello legalità” dentro il Palazzo di Giustizia. Aprirà a settembre e si occuperà di realizzare un front-office con il cittadino che chiede un sostegno nel percorso verso la legalità. Sarà un supporto valido anche all’azione amministrativa giudiziaria, migliorandone la funzionalità sul territorio. Il protocollo è stato siglato, questa mattina, nella sede dell’ente camerale, tra il procuratore generale Roberto Scarpinato e Antonello Montante, presidente dalla Camera di Commercio. L’iniziativa segna una svolta collaborativa tra istituzioni del territorio e assume particolare valenza non solo per l’istituzione dello “Sportello legalità”, aperto a quanti hanno necessità di essere accompagnati in un percorso di legalità ma anche per l’accesso al programma informatico “ri-visual” che contribuisce a fornire ulteriori notizie utili alle indagini condotte dalla magistratura nissena, grazie ad un accesso diretto al registro delle imprese. Soddisfazione è stata espressa dal sindacato per la strada intrapresa.
“Questo protocollo – ha detto il procuratore generale Roberto Scarpinato – segna un ulteriore tappa nel percorso avviato con il mondo imprenditoriale per la costruzione di nuovo modello di interazione tra imprenditori e uomini di Stato che operano nel settore della giustizia e che aspira a diventare modello nazionale. A Caltanissetta nasce un movimento sociale che dopo le resistenze e il braccio di ferro che si è consumato negli anni scorsi tra vecchi imprenditori e nuovi esponenti della legalità, è riuscito a segnare il cambiamento. L’itinerario di questi imprenditori “nuovi” è stato pieno di trappole e complesso ma ha visto vincere, il movimento della legalità, mentre la vecchia classe imprenditoriale è finita nelle maglie della giustizia e gli imprenditori coinvolti in numerosi processi. A Caltanissetta, con Confindustria e con le forze sane dell’imprenditoria si sono scritte pagine nuove, segnando uno spartiacque con il passato. Ci sono imprenditori che competono, con capacità, con caparbietà e che hanno fatto spazio ai vecchi sistemi che si basavano solo su sistemi oligopolistici. La cultura di mercato necessita che il mercato funzioni e che ci sia un monitoraggio culturale, di legalità e di sorveglianza culturale”.
Il procuratore Scarpinato ha, poi, parlato dell’importanza della programmazione di una area franca, nella considerazione che un’economia dopata poteva creare un vuoto a fronte di un’economia che invece crea risorse e progettazione. Si superano i muri dei saperi – ha concluso Scarpinato – nel rispetto dei ruoli, quello dell’imprenditoria e quella degli uomini di giustizia”. Il procuratore generale ha sottolineato come la carenza di mezzi e risorse nella gestione della Giustizia, influisca negativamente ed ha apprezzato l’operazione di sostegno e supporto svolta dall’ente camerale.
Il presidente Antonello Montante si è soffermato sull’importanza del lavoro svolto dalla Camera di Commercio in questi anni, grazie al supporto delle associazioni di categoria, del sindacato confederale. “Abbiamo ripristinato la normalità – ha detto Montante – con forte senso civico e superando lo strapotere della politica e della mafia, abbiamo detto basta perché non eravamo più competitivi. Il sindacato ha avuto un ruolo molto forte perché sono stati coloro che hanno creduto in un modello innovativo. Ci vogliono più aziende sane e meno legate a vecchi sistemi di potere per sposare un progetto di rilancio socio-economico. Siamo partiti dalla morte di Libero Grassi, dopo che la vecchia Confindustria lo aveva isolato. Abbiamo invertito i modelli e abbiamo spiegato all’imprenditore che c’era un problema di convenienza. Noi non siamo magistratura, ma sposiamo la scelta dell’imprenditore che intende seguire una rotta diversa”. Il presidente Montante ha poi messo in allerta contro il nuovo volto della mafia. “La mafia – ha concluso Montante – spara di meno, si è evoluta, raffinata ed è più difficile combatterla. Mai come oggi servono più uomini e risorse, poiché la mafia non finisce con la cattura dei latitanti”.


