Salute

Polo oncologico di San Cataldo, Alessandro Pagano: “Il DG Iacono fa riaccendere la speranza”

Redazione

Polo oncologico di San Cataldo, Alessandro Pagano: “Il DG Iacono fa riaccendere la speranza”

Sab, 14/03/2015 - 23:30

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pagano_640x410-550x352CALTANISSETTA – La prossima settimana, coerentemente con quanto finora espresso nel suo atto di indirizzo, il Direttore generale della ASP 2 di Caltanissetta, dott. Carmelo IACONO, visiterà il presidio ospedaliero “ M. Raimondi” di San Cataldo.
Ricordo a me stesso che durante la mia visita ufficiale in ASP per i doverosi saluti di rito, in occasione del suo insediamento, ebbi modo di parlare con lo stesso direttore IACONO su come ben valorizzare le risorse umane ed economiche dell’Azienda Sanitaria nissena.
Ben conoscendo da quasi due decenni le qualità professionali ed organizzative dell’oncologo Dottor Iacono, uno dei primi argomenti su cui ci siano confrontati è stata proprio l’idea di rilancio dell’intera organizzazione oncologica.
I cittadini forse non sanno che le “fughe sanitarie”, quelle che comunemente vengono chiamate “viaggi della speranza” verso strutture sanitarie in altre province, sono cresciute in maniera spaventosa. In Sanità c’è un codice che identifica l’oncologia medica: è il codice 410. Ebbene esso nella nostra azienda sanitaria ha un pauroso “segno meno”. Per l’intera ASP 2 di Caltanissetta, la perdita infatti è superiore ad oltre 5 milioni e duecentomila euro. Una cifra assurda che dimostra concretamente quanto denaro venga sperperato. Il che significa che vi sono migliaia di pazienti che ogni anno non hanno fiducia in questa organizzazione sanitaria e scappano verso altre realtà. L’ironia della sorte è che molti di questi vanno anche nella eccellente struttura oncologica ragusana, fondata e diretta allora dallo stesso Carmelo Iacono. Molti altri fuggono verso Catania, Palermo e chi può verso il nord.
Questa esorbitante perdita economica comporta che, per far quadrare i conti, molti servizi sanitari, anche di altre specialità, vengono tagliati. Questo denaro perso significa anche che medici ed infermieri non possono essere assunti o sostituiti quando vanno in pensione.
Questo significa altresì che la nostra provincia si impoverisce ed altre si arricchiscono dei nostri denari. Insomma, trattasi di una voragine su cui bisogna mettere subito mano. E’ evidente a tutti, quindi, che oggi avere quale direttore generale dell’azienda un oncologo dalle riconosciute capacità medico-organizzative ci pone finalmente nelle condizioni di ritrovare una speranza.
Quella speranza che due gruppi politici e sociali in parte cercarono di bloccare negli anni scorsi. Il primo gruppo, formato da professionisti della contestazione ovvero soggetti pseudo-politici dalla mentalità vecchia ancorché giovani di età, per anni ha diffuso menzogne pur di abbattere il buon lavoro svolto dal centro destra negli anni in cui ha amministrato. Lo stile era di inveire in maniera sconsiderata ed a tratti anche incivile e vandalica, accusandoci di aver favorito la chiusura a San Cataldo del punto nascita, della pediatria, della medicina e della residuale chirurgia. Tutte specialità che avevano già zero pazienti e che stavano determinando la chiusura dell’ospedale. Questi agitatori avevano però sempre taciuto all’opinione pubblica ciò che già allora era già in essere e cioè la fusione con il presidio ospedaliero Sant’alElia di Caltanissetta e la realizzazione a San Cataldo dell’Hospice e della Radioterapia. Strutture che già allora salvavano e curavano pazienti a due passi dalla loro casa, con un amore e una qualità delle prestazioni notevoli. Il secondo gruppo che lavoró per uccidere il polo oncologico era composto da tutti coloro che avevano interessi personali e che non volevano che si costruisse alcunché pur di continuare a speculare sulla salute della gente. Fu una stagione squallidissima e oggi quei protagonisti, che sono ancora sulla scena, dovrebbero arrossire solo al pensiero di ciò che commisero. Se l’iniziativa della radioterapia non morì fu solo per la caparbietà della nostra classe dirigente che non si piegò e realizzò quello che oggi è una realtà. Le successive vittorie politiche degli “altri”, bloccarono quella stagione rivoluzionaria che voleva una sanità efficiente e con costi giusti.
Oggi dopo 6 anni la presenza di Carmelo Iacono quale direttore generale, fa ben sperare sul fatto che finalmente si completi quella programmazione. Al Direttore Iacono infatti porgiamo l’invito a ben valutare il “modello oncologico integrato” di tutte le strutture sanitarie della provincia e che vede il Raimondi di San Cataldo grazie all’esistente, pienamente coinvolta. Ad egli il sincero augurio a ben operare e in tempi rapidi.

Alessandro Pagano

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