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I mutui del Comune di San Cataldo: la lettera aperta dell’on. Pagano al sindaco Modaffari

Redazione

I mutui del Comune di San Cataldo: la lettera aperta dell’on. Pagano al sindaco Modaffari

Dom, 08/03/2015 - 00:09

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paganoSAN CATALDO – Su Facebook nei giorni scorsi è apparsa una nota del Sindaco di San Cataldo Ing. Modaffari che definire una caduta di stile sarebbe gentile. Messo alle strette da una popolazione che spontaneamente si è ribellata alla brutta batosta di questa TARI ingiustificata nel merito (cioè nell’esorbitante tassa addebitata ai cittadini) e nel metodo (cioè nella caparbietà a non voler concedere la rateizzazione), anziché cambiare il provvedimento, ha cercato di spostare l’attenzione dei cittadini, affermando che la sua amministrazione è in difficoltà perché ha mutui da pagare in quanto, nei 18 anni prima, i suoi predecessori hanno costruito troppo e adesso a lui tocca pagare le rate dei mutui.
L’affermazione, o è folle o è ridicola, ognuno scelga la categoria e proverò a spiegare il perchè.
1) Le rate di mutuo sono sostenibili per il comune di San Cataldo? Il sindaco dice di no perché “con gli ultimi trasferimenti ricevuti dalla regione deve pagare 497.000 euro per rate su mutui”. Ma a lui ricordiamo che i 497.00 euro di mutuo che paga sono il 2,5% del bilancio comunale che si ricorda essere di 20.000.000 di euro. Per fare un esempio, è come se una persona che ha un reddito di 1000 euro al mese deve restituire alle banche una rata di mutuo di meno di 25 euro. Qualsiasi persona ragionevole capisce che queste rate di mutuo sono sostenibilissime e che le parole del sindaco sono fantasie.
2) perché nacquero questi mutui? San Cataldo ha realizzato cose importanti e necessarie, quali il rifacimento del manto stradale, la rete idrica, piazze importanti come piazza calvario, degli eroi, falcone borsellino, le vie Foscolo e forlanini, lo stadio Valentino Mazzola, il teatro Marconi, il palazzetto dello sport Maira, pompe di sollevamento per la rete fognaria, nuovi tratti stradali e altro ancora per 150 milioni di euro. Orbene a fronte di questi finanziamenti deve esserci per legge una compartecipazione minima dei comuni. Per esempio:
Il restauro del Cinema Marconi è stato finanziato dall’assessorato regionale ai Beni Culturali con 4 milioni e 700 mila euro a fondo perduto. Per poter fare i lavori, però, il Comune ha dovuto acquisire la proprietà dell’immobile spendendo 375.000 euro. Analoga cosa per la realizzazione del Palazzetto dello sport, finanziato grazie ai fondi regionali al turismo per un importo pari a 3.971.000 euro. Idem per lo stadio Valentino Mazzola i cui lavori per trasformarlo sono stati finanziati grazie ai mutui del CONI con un tasso di interesse sostanzialmente nullo pari allo 0,55%. Fu così anche per il consolidamento del centro storico con i fondi totalmente a carico del Ministero, e per il quartiere Santa Fara che tra poco egli stesso appalterà con un finanziamento congiunto stato regione a fondo perduto di 5 milioni di euro. Come si vede interessi ridicoli per prestiti minimi.
Il sindaco si lamenta forse che la città prima aveva le strade ridotte un colabrodo, con l’acqua potabile ogni 7 giorni nel periodo invernale, con le fogne a cielo aperto e oggi, invece, versa in condizioni completamente opposte grazie alla saggia politica di acquisizioni di risorse europee a fondo perduto e piccoli mutui comunali a tasso quasi nullo? O forse le avrebbe volute fare lui? Ho sentito dire molte volte all’ing. Modaffari “di essere orgoglioso di questa collettività”. Ma una comunità (meglio) diventa tale perché nei secoli si stratificano mentalità, stili di vita, cultura, urbanistica, paesaggio e così via. Se nn ci fossero stati coloro che nei 400 anni precedenti hanno lasciato impronte oggi avrebbe il nulla o un comune insignificante. E questa dovrebbe essere la mentalità di ogni sindaco moderno che aspira ad entrare nella storia della sua città.
Spiace per il Sindaco che stia mostrando nervosismo ma chi lo ha preceduto ha fatto cose pregevoli e con conti lasciati in ordine. O forse pensava che amministrare un comune fosse cosa facile? Tutti prima di lui hanno avuto difficoltà addirittura peggiori ma le hanno superate senza lamentarsi e battere i piedi.
Quando lui era all’opposizione abbaiava alla luna per ogni cosa e aveva la formula sempre pronta. Eppure
I suoi predecessori hanno realizzato tanto pur con una opposizione tanto pretestuosa quanto violenta. Per quanto mi riguarda avendo a cuore il bene della mia città ho detto, e lo farò, che voglio aiutare l’Amministrazione ma penso che egli debba almeno farsi apprezzare umanamente senza andare con le dita negli occhi verso chi non gli vuole male.
Noto che anche in consiglio la sua opposizione, essendo fatta da persone per bene, non calca la mano ma bugie non ne deve dire. A cominciare dal 1,3 milioni in più di TARI che deve giustificare.

Alessandro Pagano

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