“Aspettiamo fiduciosi che il giudice emetta il suo provvedimento. Abbiamo chiarito la nostra posizione all’interno dell’ospedale Villa Sofia-Cervello in quel determinato periodo storico”. Così l’avvocato Giuseppe Di Stefano, legale dell’ex manager dell’azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello di Palermo, parlando con i cronisti all’uscita dal tribunale, dove il suo assistito è stato ascoltato dal gip Carmen Salustro nell’ambito degli interrogatori preventivi dell’inchiesta che ipotizza un giro di corruzione negli appalti della sanità regionale e una serie di pressioni politiche per le nomine dei direttori generali. “Colletti è iscritto nella fascia più alta dei dirigenti generali e quindi aveva sostanzialmente tutti i titoli per potere diventare dg – ha ricordato Di Stefano -. Ci riteniamo estranei ad ogni contestazione e ci aspettiamo un provvedimento favorevole se non altro con riferimento alla circostanza che per noi l’essere stati nominati dirigenti generali dell’ospedale Villa Sofia Cervello è un elemento di discontinuità rispetto al passato, ma negativo perché all’epoca Colletti era dg dell’ospedale Civico di Palermo- ancora il legale -, che è un ospedale di fascia A mentre Villa Sofia-Cervello è di fascia B”. Di Stefano ha poi concluso: “Quindi la nomina sicuramente non ha portato alcuna ‘utilitas’ rispetto al passato, perché poi nel reato corruttivo quello che è rilevante è proprio la circostanza dell”utilitas'”.
Sicilia. Appalti pilotati, il legale di Colletti: “Chiarita la nostra posizione”
Gio, 13/11/2025 - 12:40
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