L’Asp di Caltanissetta “in riferimento alle recenti dichiarazioni rilasciate dalla consigliera Petitto relative ai presidi ortopedici e alle carenze di trasparenza nell’operato di questa ASP” intende precisare:
“Si osserva che la criticità sollevata dalla consigliera risulta essere superata. Se la consigliera si fosse preventivamente informata attraverso i canali istituzionali e aziendali preposti, anziché cercare visibilità postuma, avrebbe avuto contezza che la questione da lei evidenziata è stata già risolta da tempo.”
Prosegue poi affermando che: “Si smentisce categoricamente l’affermazione di una presunta mancanza di trasparenza negli atti dell’ASP. La trasparenza è un principio cardine dell’azione amministrativa di questa Azienda, garantita dalla regolare e tempestiva pubblicazione di tutti gli atti dovuti e delle informazioni di interesse generale sul sito aziendale ufficiale (sezione Amministrazione Trasparente), in ottemperanza alla normativa vigente. Tutte le notizie e gli aggiornamenti di rilievo vengono regolarmente diffusi attraverso i canali istituzionali.”
“In merito alla richiesta di partecipazione di rappresentanti dell’ASP alla Commissione Sanitaria Comunale – prosegue -, avanzata dalla consigliera Petitto si ribadisce che tale richiesta è priva di fondamento normativo per quanto concerne la gestione delle strutture ospedaliere. Si ricorda che, ai sensi del D.Lgs. 502/92 e s.m.i., le competenze in materia di indirizzo e gestione delle strutture ospedaliere sono in capo all’Azienda Sanitaria Provinciale e, a livello di indirizzo politico, alla Regione.”
Ancora, continua dichiarando: “Accogliere la richiesta di un’audizione dell’ASP su questioni di esclusiva competenza aziendale in una sede comunale significherebbe violare una norma di riparto delle competenze istituzionali e integrerebbe una disparità di trattamento rispetto agli altri Comuni della Provincia nonché rispetto ai cittadini.
L’ASP è disponibile al confronto istituzionale sui temi di pertinenza con tutti gli Enti e i rappresentanti eletti – conclude -, ma sempre nel rispetto delle prerogative e dei limiti imposti dalla legge.”

