Salute

Lo sciopero per Gaza nelle piazze, da Genova a Roma manifestazioni in tutta Italia

AdnKronos

Lo sciopero per Gaza nelle piazze, da Genova a Roma manifestazioni in tutta Italia

Lun, 22/09/2025 - 10:34

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(Adnkronos) – Da Livorno a Torino passando per Roma, Bologna e Genova, è iniziata in tutta Italia la mobilitazione per lo sciopero generale in solidarietà con Gaza che ha già bloccato il Paese tra stop a treni, trasporti e scuole. Nella giornata di oggi, lunedì 22 settembre, manifestazioni nelle piazze, cortei, studenti in marcia ma anche porti bloccati e sit in sull'A1 per "lottare al fianco della Palestina" e supportare la missione della Global Sumud Flotilla , in viaggio verso la Striscia. Ecco il punto sulle principali città italiane. Con il blocco del varco portuale Albertazzi, a Genova, è partita l'annunciata giornata di mobilitazione organizzata dai sindacati di base per la Palestina. In questo momento via Albertazzi e in via Balleydier sono chiuse al transito per una manifestazione. Alle 9 è prevista la partenza del corteo degli studenti da via Balbi alla volta del varco Albertazzi. Alle 10 è prevista una conferenza stampa con i portuali del Calp e Usb, e dalle 11 partirà un'assemblea pubblica, mentre il corteo che attraverserà la città, a causa dell'allerta meteo arancione, è stato posticipato alle 14.30.  "L’Unione Sindacale di Base – si legge in una nota di Usb – conferma l’intera giornata di sciopero generale". "L’Usb – aggiunge il sindacato – è venuta a conoscenza che alle 15.30, sembra previsto l’arrivo al terminal Spinelli della Joanna Borchard, nave dell’agenzia Cosulich, per caricare container diretti verso Israele. La scrivente O.S. è immediatamente intervenuta presso le istituzioni comunali per sollecitare il rispetto della mozione e della volontà espressa dal comune di Genova rispetto la rottura degli accordi commerciali e diplomatici con Israele. Lo sciopero avrà anche funzione di presidiare e impedire eventuali carichi". Dalle 6 di stamani bloccato anche il varco Valessini, si registrano lunghe code di auto e pullman davanti al varco. Alcune centinaia di studenti delle scuole della zona di Monteverde a Roma sono partiti in corteo per raggiungere piazza dei Cinquecento, ritrovo dell'Unione sindacale di Base per la giornata di sciopero generale in solidarietà al popolo palestinese e contro il genocidio a Gaza. I giovani, sotto lo sguardo dei turisti, hanno attraversato viale Trastevere gridando slogan come 'free Palestine' e 'siamo tutti antifascisti'. Una donna, in attesa dell'autobus con la famiglia, ha iniziato a gridare slogan contro la Palestina e a fare gesti offensivi contro i giovani manifestanti che hanno risposto solo verbalmente e sono passati oltre.  E sono migliaia le persone che questa mattina, nonostante la pioggia battente, sono scese in piazza a Milano per la Palestina. Il corteo è partito poco dopo le 10 da piazza Cadorna. In testa lo striscione dell’Unione dei sindacati di base, che ha indetto la mobilitazione, “bloccheremo tutto, fermare il genocidio”. Tantissimi gli studenti che partecipano alla manifestazione. “Come Unione degli Studenti non possiamo accettare che una missione umanitaria come la Global Sumud Flotilla venga attaccata da Israele per evitare che consegni beni di prima necessità ai civili palestinesi. E’ necessario che l’occidente e lo stato italiano condannino il genocidio palestinese e neghino a ogni azienda italiana di intrattenere rapporti commerciali con lo stato israeliano”, afferma Jessica Stefanini, portavoce dell’Unione degli Studenti Milano. Anche a Torino, come in molte altre città italiane, è iniziata la giornata di mobilitazione indetta a sostegno della popolazione palestinese promossa dai sindacati di base. Dopo aver bloccato gli ingressi al campus universitario Einaudi, gli studenti universitari hanno attraversato il centro città e si sono diretti in piazza Arbarello dove si sono uniti agli studenti medi in corteo verso piazza Carlo Felice, davanti alla stazione ferroviaria di Torino Porta Nuova, al presidio promosso dai sindacati di base per lo sciopero a sostegno del popolo palestinese. ‘Blocchiamo tutto’ e ‘Non un euro per la guerra’ sono gli striscioni che, accompagnati dallo slogan ‘Free Palestine’, aprono il corteo in partenza da piazza Carlo Felice. Già migliaia le persone presenti in piazza. In prima fila le bandiere di Cub e Usb a cui si alternano quelle della Palestina. Questa mattina a Bologna sono stati bloccati gli accessi principali del Rettorato, nello specifico Giurisprudenza e Matematica. I manifestanti dei collettivi Cua e Cambiare Rotta hanno posto transenne davanti agli ingressi su via Zamboni. Risultano aperti quelli posteriori. Un corteo di studenti raggruppato in piazza Mancini, a pochi passi dalla stazione centrale, un altro con sindacati, studenti, movimenti, previsto nel pomeriggio nell'area dell'ex Base Nato, a Bagnoli, a poca distanza dall'istituto scolastico Rossini, dove il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella inaugurerà l'anno scolastico: è lo scenario della protesta in corso a Napoli. Sul fronte trasporti, Anm informa che sono spese la Funicolare Centrale e di Chiaia, sono in corso solo corse dirette alla Funicolare di Montesanto, mentre sono attive la Funicolare di Mergellina, la Metro 1 e la Metro 6. Con gli slogan "Blocchiamo tutto" e "Palestina libera" ha preso il via a Firenze la manifestazione promossa dai sindacati di base nell'ambito dello sciopero generale in solidarietà con Gaza. Migliaia di persone si sono radunate presso la rotatoria all'uscita dell'autostrada A1 di Calenzano (Firenze), bloccando già intorno alle 8,30 il traffico e causando disagi significativi all’accesso e all’uscita del casello autostradale, che poi è stato chiuso.  In apertura del corteo i giovani palestinesi, seguiti da sindacati di base, studenti, insegnanti, associazioni, movimenti e molti cittadini comuni. Una grande bandiera della Palestina è stata posizionata sulla "Ruota del tempo", l’opera dell’artista israeliano Dani Karavan situata proprio nella rotonda all’ingresso dell’autostrada. Il corteo è diretto verso Campi Bisenzio e Capalle, con l’intenzione di passare davanti alla sede della Leonardo e poi alla ex Gkn, nei pressi del centro commerciale I Gigli. La manifestazione si concluderà nel parcheggio antistante la piscina comunale di Calenzano. La Rete della Conoscenza, organizzazione che racchiude LINK-coordinamento universitario e l’Unione degli Studenti, ha aderito allo sciopero indetto dall'Unione sindacale di base, insieme a altri sindacati di base, "contro il genocidio palestinese e per esprimere solidarietà alla popolazione di Gaza". “Come Rete della Conoscenza – dice Francesca Cantagallo, nuova coordinatrice nazionale dell’organizzazione – saremo nelle piazze di tutto il Paese per lottare al fianco della Palestina, contro il genocidio che Israele sta compiendo nei territori occupati e a Gaza e per denunciare la complicità dello stato italiano in questo genocidio. L’Italia non ha mai cessato l'invio di armi e il supporto logistico all’esercito israeliano, anzi ha rinnovato i rapporti commerciali con lo stato criminale di Israele”. L’organizzazione giovanile oggi ha aderito a livello nazionale, partecipando nelle piazze organizzate in tutta Italia, dopo che, nei giorni scorsi, ha organizzato presidi e manifestazioni nelle scuole e nelle università, fino a davanti al MIM, ministero dell’istruzione e del merito, il primo giorno di scuola. “Chiediamo con forza al governo di cessare immediatamente il supporto ai crimini di guerra che Israele sta perpetrando, fermando l’invio di armi. Come studenti e giovani chiediamo a scuole e università l'immediata cessazione degli accordi con Israele e le aziende belliche -dichiara Tommaso Martelli, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti – è inaccettabile che studenti in tutto il Paese vengano mandati a svolgere formazione scuola-lavoro in aziende che producono armi".  Gli studenti sono molto critici verso gli accordi che le università hanno stretto con aziende produttrici di armi, come la Leonardo S.p.A., che Arianna D’Archivio, coordinatrice nazionale di LINK, definisce “aziende di morte”, e chiede che ogni tipo di accordo e protocollo d’intesa con le università venga eliminato “perché è inaccettabile che le università diventino luoghi in cui produrre armi utilizzate contro studenti e popolazione civile di altri Paesi. I giovani chiudono con lo slogan dello sciopero nazionale studentesco del 14 novembre: “Un’altra scuola, un altro mondo è possibile”.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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