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Una cartolina da Caltanissetta nel giorno di Ferragosto: silenziosa ma non deserta, forse più bella

Redazione

Una cartolina da Caltanissetta nel giorno di Ferragosto: silenziosa ma non deserta, forse più bella

Ven, 15/08/2025 - 13:01

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Caltanissetta, ore 12 del giorno di Ferragosto. L’immaginario collettivo porterebbe a pensare a una città vuota, quasi sospesa, con le strade deserte e le saracinesche abbassate. La realtà, però, racconta un’altra storia: il centro nisseno e i suoi luoghi più frequentati vivono una giornata dal passo lento, avvolta in un silenzio particolare, ma non completamente priva di vita.

Un giro veloce in auto, passando dai punti più nevralgici dove, in periodi normali, il traffico è intenso e continuo, restituisce una raffigurazione silenziosa ma non deserta, e forse persino più bella. Pochissime persone in giro, qualche motociclista che attraversa la città, chi passeggia a piedi o porta a spasso il proprio cane. Scene rarefatte, ma non una città spenta.

La città, per certi versi, appare persino più affascinante così: nel silenzio del giorno dell’Assunta, i rumori si attenuano e si colgono dettagli che nella frenesia quotidiana passano inosservati. Un balcone fiorito, una facciata storica, l’eco di un passo sul selciato: piccole cose che restituiscono un senso di quiete e appartenenza.

Molti nisseni hanno scelto la gita fuori porta o qualche giorno al mare; altri si sono concessi vacanze alternative. Ma in città c’è anche chi lavora, e a loro va un pensiero speciale: alle forze dell’ordine in servizio, al personale ospedaliero, a chi garantisce la continuità nelle aziende che non possono fermarsi nemmeno a Ferragosto. Un pensiero va anche a chi vive queste giornate con difficoltà: a chi non può permettersi una vacanza, a chi è malato, agli anziani che, pur in buona salute, si trovano soli perché figli e nipoti sono lontani. E, in punta di piedi, anche a chi sta scontando una pena dietro le sbarre, persino per i reati più gravi: anche in quei luoghi, lontani dal mare e dalle feste, questa giornata scorre con un suo silenzio.

Quelle poche persone che si incontrano camminando sembrano muoversi con la rilassatezza tipica delle vacanze. Abbigliamento leggero, colori estivi, passo lento: quasi a voler simulare una passeggiata sul lungomare della loro località preferita. Un’aria distesa, senza fretta, con quell’atteggiamento “di modo proprio” che, come si suol dire, tradisce un po’ di sana “scazzatura” ferragostana.

Ferragosto 2025 consegna così una cartolina inedita di Caltanissetta: una città che si gode un momento di pausa, avvolta da un silenzio che non è abbandono ma respiro. Non è la cartolina di una città spenta, piuttosto quella di un luogo che per qualche ora si concede il lusso della calma, mentre altrove il giorno dell’Assunta è segnato da spiagge affollate, gite in campagna o pranzi di famiglia.

Passeggiando – o anche solo attraversandola in auto – si scopre che l’assenza di folla può avere un suo fascino: i suoni diventano più nitidi, le prospettive più limpide, e ciò che di solito sfugge allo sguardo si rivela con semplicità. È in questa dimensione sospesa che la città racconta un lato diverso di sé, quello che resta quando si spengono i clacson, si svuotano le piazze e la vita si misura nei gesti lenti di chi è rimasto.

Sicuramente quanto scriviamo darà spunto ai soliti “comunicatori da social” per lanciare giudizi affrettati e negativi, parlando di tristezza o decadenza. È un atteggiamento che tolleriamo poco, pur rimanendo obiettivi e consapevoli delle criticità che Caltanissetta deve affrontare: dalle lacune strutturali alle problematiche irrisolte, dai nodi politico-amministrativi alle sfide sociali. Ma c’è anche un’altra verità, troppo spesso ignorata: la bellezza, quella che non fa rumore, che si nasconde tra le pieghe della quotidianità e che forse, proprio nel silenzio di una città non vuota ma più raccolta, emerge con maggiore forza.

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