“In principio erano 40 euro, centesimo più, centesimo meno. Qualche settimana fa, però, ecco l’annunci o:meno di 10 euro. E ora si scende ancora: poco meno di 4 euro. Sono i numeri ballerini di quanto costerà passare con l’auto sul futuro Ponte sullo Stretto: “La prossima stima sarà che ci pagheranno loro”, scherza qualcuno sui social. Giusto buttarla sul ridere, ma la questione è serissima, anche perché mentre il pedaggio crolla, si innalzano i costi della manutenzione annua del Ponte, creando uno sbilanciamento che alza la voce dei più critici: “Chi pagherà questo gap: i con-tribuenti?”, si chiede Guido Signorino, docente di Economia dell’università di Messina ed ex vice sindaco di Renato Accorinti. Le due cifre, infatti, quella della manutenzione e quella dell’attraversamento sono molto correlate tra loro, perché senza una, vacilla l’altra . (…) la Stretto di Messina Spa calcolava di potere far fronte alla manutenzione grazie agli incassi dei pedaggi, ma se li si taglia così tanto che succede? “Avevano fatto una stima per l a manutenzione di 110 milioni, ora invece si parla di 140 milio-ni di euro e di tariffe per le auto che non arrivano a 4 euro: quindi l’analisi costi/benefici fatta finora era sbagliata?”, insiste Signorino. Domande che restano sospese in attesa del Piano economico finanziario, non ancora reso pubblico, e adesso al vaglio del ministero dell’Economia, che dovrà vidimarlo e poi inviare tutto alla Corte dei conti. Il Sole 24 Ore re -non smentito dalla Stretto di Messina Spa -ha scritto che per la manutenzione straordinaria la spesa prevista è di 1,64miliardi per i primi 27 anni dell’opera, ovvero 61 milioni all’anno. A cosa servono tutti questi soldi? Al rifacimento delle pavimentazioni ogni 5 an-ni, alla sostituzione del 20 percento delle barriere stradali ogni 15 anni, al rifacimento del50 per cento della verniciatura ogni 15 anni, alla sostituzione dei sistemi meccanici e degli impianti sempre ogni 15 anni. A questi 61 milioni l’anno “straordinari”, però, vanno aggiunti i costi della manutenzione ordinaria, che ammonterebbero a 80 milioni di euro sempre su base annua. In so-stanza la manutenzione, tanto straordinaria quanto ordina-ria, costerà al gestore dell’infra -struttura 141 milioni ogni an-no. (…) “In totale 38chilometri tra cassoni metal-lici e cavi in acciaio ad alta resistenza, da deumidificare 24ore, 365 giorni all’anno”, spiega Mario de Miranda, ingegnere, esperto di ponti e grandi opere tra i più stimati nel suo campo.
Un ponte, dunque, da ventilare costantemente a un costo ancora ignoto: “Sarà co-me avere un paziente perenne-mente sotto flebo, quindi parliamo di un costo di certo molto significativo “. (…) mancano pure gli stabilizzatori: “È una zona soggetta a venti forti. Per questo sono stati ipotizzati -ma non ancora progettati né te-stati -smorzatori dinamici attivi, in sostanza delle masse di centinaia di tonnellate installate all’interno delle torri e vin-colate elasticamente alle stesse con dei motori che imprimono dei movimenti per limitare le oscillazioni delle torri: non sono mai stati realizzati di queste dimensioni e non so come ne abbiano calcolato i costi di gestione e manutenzione”, conclude l’ingegnere. Se non è chiaro quanto costerà mantenere il fu-turo Ponte sullo Stretto, lo è ancora meno quanto costerà attraversarlo”, si legge su Il Fatto Quotidiano.
“Era previsto un costo di manutenzione per i primi 30 anni di 71,2 milioni di euro. Erano numeri messi a ca-s o? “, chiede ancora il prof. di Messina, Guido Signorino, che-in sinergia con il collega Domenico Gattuso, ordinario di Ingegneria dei Trasporti dell’università di Reggio Calabria-ha scritto una serie di considerazioni da sottoporre alla Corte dei Conti. Anche l’ingegner de Miranda, assieme ad altri due esperti, Federico Mazzolani e Santi Rizzo, ha inviato alcune osservazioni al Cipess, alla premier Giorgia Meloni e al ministro Giancarlo Giorgetti: così “non potranno dire che non sapevano”. (…) il mistero del pedaggio non è un mistero: se costerà4 euro o 10 euro, quel che manca -decine di milioni l’anno -lo metteranno i contribuenti”, continua il giornale.

