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Montante, la Cassazione annulla l’associazione a delinquere: resta la condanna per accessi abusivi e corruzione

Redazione

Montante, la Cassazione annulla l’associazione a delinquere: resta la condanna per accessi abusivi e corruzione

Dom, 10/08/2025 - 12:14

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La Corte di Cassazione ha depositato le motivazioni con le quali ha assolto Antonello Montante, ex leader degli industriali di Caltanissetta, dall’associazione a delinquere e lo ha condannato per l’accesso abusivo a sistemi informatici da 2014 in poi piu’ la corruzione. Sul punto i giudici della sesta sezione penale, presidente Giorgio Fidelbo, hanno disposto l’Appello bis per il ricalcolo della pena. La Cassazione ha inoltre dichiarato decadute, per intervenuta prescrizione, le accuse di rivelazione del segreto di ufficio e di accesso abusivo a sistema informatico, limitatamente alle condotte poste in essere fino al giugno 2014. Gia’ il reato associativo era caduto nel 2018 e “nonostante cio’ i giudici di merito hanno reiterato nell’errore”, scrivono i giudici della Cassazione nelle 63 pagine delle motivazioni. Secondo l’accusa originaria Montante si sarebbe associato con gli appartenenti delle forze dell’ordine – alcuni sono ancora sotto processo con il rito ordinario, per altri e’ arrivata anche la prescrizione – per acquisire “posti di vertice di associazioni di categoria, enti e societa’ a decorrere dal 2009- 2010”. Nonostante una sentenza della Cassazione “la Corte di appello – scrivono gli ermellini – avrebbe confermato il giudizio di responsabilita’ per il reato associativo sul presupposto della commissione degli accesi abusivi, la cui sistematicita’ sarebbe indice di stabilita’ e della esistenza di un programma delinquenziale indefinito e funzionale alla realizzazione di ulteriori obiettivi”.

Secondo i giudici della Cassazione gli ufficiali delle forze dell’ordine si sarebbero resi protagonisti di reati autonomi “che troverebbero il loro collante nella sola figura di Montante”. Cadendo il reato associativo si prevede un processo bis dinnanzi alla Corte d’appello di Caltanissetta anche per Marco De Angelis e Diego Di Simone Perricone per gli accessi abusivi al sistema informatico dopo il 29 giugno del 2014. Ne e’ uscito completamente indenne Gianfranco Ardizzone, per il quale la Corte d’Appello di Caltanissetta aveva prescritto un reato. (AGI)

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