Prosegue il nostro viaggio alla scoperta di “Caltanissetta e le sue bellezze”, la rubrica che ci porta, passo dopo passo, tra luoghi, tradizioni, architetture e tesori che raccontano l’anima della città. Dopo aver parlato di monumenti, arte sacra e sapori tipici, oggi volgiamo lo sguardo a un’eccellenza meno conosciuta dal grande pubblico ma fondamentale per la memoria collettiva: l’Archivio di Stato di Caltanissetta. Un edificio che non è solo contenitore di storia, ma esso stesso parte della storia, frutto del genio di uno dei più importanti architetti nisseni, Salvatore Cardella.
Un’opera d’avanguardia per la Sicilia
La sede dell’Archivio di Stato, realizzata per rispondere alle esigenze di conservazione e consultazione dei documenti storici, rappresenta un prototipo di nuova edilizia archivistica per la Sicilia. L’idea nacque nel 1958 per iniziativa dell’amministrazione provinciale, che nel 1959 affidò il progetto a Cardella, allora docente all’Università di Palermo. I lavori iniziarono nel 1969, in una zona della città destinata a diventare un centro direzionale, oggi circondata dal Palazzo di Giustizia e da altri edifici pubblici.

La torre della memoria
La struttura si sviluppa in due corpi principali: la torre di dieci piani, destinata ai depositi, e la zona uffici e servizi aperta al pubblico. La torre, alta quasi 33 metri, è un parallelepipedo in calcestruzzo che custodisce scaffalature metalliche per oltre duemila metri quadrati di documenti, testimoniando con la sua imponenza la funzione primaria dell’edificio: custodire e proteggere la memoria storica della provincia. La zona uffici, articolata su due piani rialzati e collegata da un corpo perpendicolare, ospita la sala di studio e accoglie ricercatori, studiosi e cittadini che vogliono approfondire il passato del territorio.

Salvatore Cardella, un nisseno di prestigio
Nato a Caltanissetta nel 1896, Cardella è stato una figura di primo piano nel panorama progettuale e accademico siciliano del Novecento. Allievo del grande Ernesto Basile, si formò alla Regia Scuola di Applicazioni per architetti e ingegneri e all’Accademia di Belle Arti di Palermo. Dopo gli inizi come assistente di Antonio Zanca e Michele Albeggiani, ottenne la libera docenza nel 1932 e, dal 1944 al 1966, fu titolare della cattedra di Composizione architettonica alla Facoltà di Architettura di Palermo. Con l’Archivio di Stato della sua città natale, Cardella ha lasciato un segno tangibile di eleganza progettuale e funzionalità moderna, coniugando solidità strutturale e armonia formale.
Un simbolo discreto ma prezioso
L’Archivio di Stato di Caltanissetta non è un monumento “da cartolina”, ma è un presidio culturale di primaria importanza. Custodisce secoli di documenti, atti e testimonianze che raccontano la storia amministrativa, sociale ed economica della città e della provincia. Un patrimonio che vive e si arricchisce grazie all’impegno di chi lo gestisce e lo tutela, e che merita di essere conosciuto e valorizzato anche come opera architettonica.

