PALERMO – Un’opera intensa, simbolica, figlia di un percorso di vita segnato dalla malattia, ma intriso di fede, coraggio e speranza. L’artista nissena Gabriella Di Natale sarà presente alla Biennale internazionale “Countless Cities – La Biennale delle Città del Mondo”, in programma sabato 5 luglio a Palermo, con una sua creazione dal forte valore espressivo e concettuale: “La Nuova Babele”.
L’opera sarà esposta all’interno del Convento dei Crociferi, suggestivo spazio concesso in temporary use a Farm Cultural Park dall’Agenzia del Demanio. La Biennale, che mira a raccontare le città del mondo come luoghi di trasformazione e possibilità, inaugurerà il Museo delle Città del Mondo proprio in questa occasione.

Gabriella Di Natale partecipa con un solo quadro, ma il suo contributo artistico è carico di significato. La sua “Nuova Babele” nasce infatti da un’esperienza personale profonda: due anni di battaglia contro il cancro. Un tempo fatto di dolore, ma anche di rinascita e consapevolezza, che l’artista ha trasformato in pittura.
“Quest’opera – spiega Di Natale – è il riflesso degli stati d’animo vissuti prima, durante e dopo la malattia. Voglio trasmettere un messaggio di speranza, di coraggio, di fede. E ricordare a tutti l’importanza della prevenzione.”
L’opera: un grido visivo nell’era digitale
“La Nuova Babele” (60×80 cm, pennarello su tela, anno 2023) rappresenta una torre contemporanea, figlia delle città globali dove le voci si sovrappongono e si perdono. Non più costruita con pietre, ma con pixel e notifiche, in un panorama che fonde metropoli come New York, Tokyo, Milano, Lagos o Dubai.
Attorno alla torre ruotano i simboli delle piattaforme digitali più diffuse – Instagram, TikTok, YouTube, WhatsApp, LinkedIn – nuove lingue planetarie che illudono di unire, ma spesso generano solitudine. In alto, un sole dominato da un occhio vigile osserva la scena: è la sorveglianza algoritmica, o forse una divinità profana del nostro tempo.
“Stiamo davvero parlando tra noi, o solo gridando più forte per essere ascoltati?” – si chiede l’opera.
In un contesto come quello di Countless Cities, dove le città diventano luoghi simbolici di dialogo, identità e conflitto, il lavoro di Gabriella Di Natale si inserisce come una riflessione lucida sul presente. Un invito a riscoprire l’umanità nelle connessioni e a dare voce, con autenticità, ai propri stati d’animo più profondi.