Sempre più aziende scelgono lastre traslucide in policarbonato per trasformare i propri spazi in asset produttivi, come ad esempio un magazzino luminoso, un tunnel di carico termicamente efficiente o una zona reception dal design leggero e moderno
Quel che è certo è che in molto puntano sui pannelli realizzati in plastica alveolare, per ottenere un buon risparmio energetico, sicurezza e manutenzione quasi azzerata.
Cos’è la plastica alveolare
Nel cuore di ogni lastra si susseguono minuscoli alveoli riempiti d’aria. È proprio qui che i pannelli in plastica alveolare racchiudono le loro caratteristiche più importanti: peso dimezzato rispetto al vetro, trasmissione luminosa molto elevata e un isolamento termico paragonabile a una vetrocamera.
Inventato nel 1928, il materiale ha raggiunto l’attuale maturità industriale negli anni ’60 e oggi è disponibile in formati standard e spessori vari (da 4 a 16 mm), con colorazioni differenti.
Pannelli in plastica alveolare: caratteristiche e prestazioni
Oltre alla leggerezza, che snellisce le strutture di supporto e riduce i costi di trasporto, i pannelli in plastica alveolare offrono una resistenza agli urti molto elevata.
La superficie coestrusa con filtro UV li protegge dall’ingiallimento per almeno dieci anni, mentre la curvatura a freddo consente cupole, tunnel e lucernari senza forno di termoformatura.
Il coefficiente di trasmittanza termica scende considerevolmente negli spessori maggiori, offrendo bollette leggere e ambienti interni stabili in estate e in inverno.
Applicazioni aziendali che fanno la differenza
In ambito industriale ilpolicarbonato alveolare è ormai il materiale di riferimento per lucernari e coperture leggere, perché illumina la linea di produzione con luce naturale uniforme e riduce sia il peso della struttura che i costi di gestione.
Con la stessa versatilità si realizzano pareti divisorie e shed interni. Ci si può orientare verso una versione opale, che elimina i riflessi fastidiosi negli uffici open-space, oppure verso la tonalità bronzo, che introduce una nota di design e attenua il rumore di fondo.
Le qualità di leggerezza e rigidità tornano utili anche nelle serre o nei tunnel di collegamento, dove il pannello scorre e si apre senza sforzo, accelerando le operazioni di logistica e manutenzione.
Non manca infine l’utilizzo nella cartellonistica e negli schermi di protezione: la resistenza agli urti e la trasparenza durevole li rendono ideali sia per fiere itineranti sia per barriere antinfortunistiche intorno ai macchinari.
Come scegliere bene e qualche consiglio di posa e manutenzione
Scegliere lo spessore giusto è il primo passo: un lucernario sopra le corsie di stoccaggio può richiedere una lastra sottile, mentre tettoie soggette a vento o neve conviene sceglierle più robuste e, se necessario, leggermente curvate per distribuire meglio i carichi.
Anche la tinta fa la sua parte: le finiture opache o fumé schermano il soleggiamento diretto su facciate esposte, mentre il trasparente puro porta il massimo della luminosità nei reparti dove il colore deve restare fedele.
In fase di installazione è buona norma usare profili in alluminio con guarnizioni adatte e lasciare un piccolo gioco di dilatazione che compensi gli sbalzi termici.
Per la manutenzione basta un lavaggio periodico con acqua tiepida e detergente neutro: la superficie rimane pulita, lo strato anti-UV intatto e la luce continua a filtrare senza ostacoli.