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Pannelli in plastica alveolare: caratteristiche e perché sono ideali in az

Redazione

Pannelli in plastica alveolare: caratteristiche e perché sono ideali in az

Lun, 23/06/2025 - 08:59

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Sempre più aziende scelgono lastre traslucide in policarbonato per trasformare i propri spazi in asset produttivi, come ad esempio un magazzino luminoso, un tunnel di carico termicamente efficiente o una zona reception dal design leggero e moderno

Quel che è certo è che in molto puntano sui pannelli realizzati in plastica alveolare, per ottenere un buon risparmio energetico, sicurezza e manutenzione quasi azzerata.

Cos’è la plastica alveolare

Nel cuore di ogni lastra si susseguono minuscoli alveoli riempiti d’aria. È proprio qui che i pannelli in plastica alveolare racchiudono le loro caratteristiche più importanti: peso dimezzato rispetto al vetro, trasmissione luminosa molto elevata e un isolamento termico paragonabile a una vetrocamera.

Inventato nel 1928, il materiale ha raggiunto l’attuale maturità industriale negli anni ’60 e oggi è disponibile in formati standard e spessori vari (da 4 a 16 mm), con colorazioni differenti.

Pannelli in plastica alveolare: caratteristiche e prestazioni

Oltre alla leggerezza, che snellisce le strutture di supporto e riduce i costi di trasporto, i pannelli in plastica alveolare offrono una resistenza agli urti molto elevata.

La superficie coestrusa con filtro UV li protegge dall’ingiallimento per almeno dieci anni, mentre la curvatura a freddo consente cupole, tunnel e lucernari senza forno di termoformatura.

Il coefficiente di trasmittanza termica scende considerevolmente negli spessori maggiori, offrendo bollette leggere e ambienti interni stabili in estate e in inverno.

Applicazioni aziendali che fanno la differenza

In ambito industriale ilpolicarbonato alveolare è ormai il materiale di riferimento per lucernari e coperture leggere, perché illumina la linea di produzione con luce naturale uniforme e riduce sia il peso della struttura che i costi di gestione.

Con la stessa versatilità si realizzano pareti divisorie e shed interni. Ci si può orientare verso una versione opale, che elimina i riflessi fastidiosi negli uffici open-space, oppure verso la tonalità bronzo, che introduce una nota di design e attenua il rumore di fondo.

Le qualità di leggerezza e rigidità tornano utili anche nelle serre o nei tunnel di collegamento, dove il pannello scorre e si apre senza sforzo, accelerando le operazioni di logistica e manutenzione.

Non manca infine l’utilizzo nella cartellonistica e negli schermi di protezione: la resistenza agli urti e la trasparenza durevole li rendono ideali sia per fiere itineranti sia per barriere antinfortunistiche intorno ai macchinari.

Come scegliere bene e qualche consiglio di posa e manutenzione

Scegliere lo spessore giusto è il primo passo: un lucernario sopra le corsie di stoccaggio può richiedere una lastra sottile, mentre tettoie soggette a vento o neve conviene sceglierle più robuste e, se necessario, leggermente curvate per distribuire meglio i carichi.

Anche la tinta fa la sua parte: le finiture opache o fumé schermano il soleggiamento diretto su facciate esposte, mentre il trasparente puro porta il massimo della luminosità nei reparti dove il colore deve restare fedele.

In fase di installazione è buona norma usare profili in alluminio con guarnizioni adatte e lasciare un piccolo gioco di dilatazione che compensi gli sbalzi termici.

Per la manutenzione basta un lavaggio periodico con acqua tiepida e detergente neutro: la superficie rimane pulita, lo strato anti-UV intatto e la luce continua a filtrare senza ostacoli.