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Caltanissetta, 25 anni di devozione e identità: l’Associazione Giovedì Santo celebra il suo primo quarto di secolo

Redazione

Caltanissetta, 25 anni di devozione e identità: l’Associazione Giovedì Santo celebra il suo primo quarto di secolo

Sab, 21/06/2025 - 15:12

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Caltanissetta – Venticinque anni di fede, tradizione e impegno civico: l’Associazione Giovedì Santo di Caltanissetta, fondata nel 2000 in occasione del Giubileo, ha celebrato il suo primo importante traguardo con una messa solenne presieduta da Sua Eccellenza il Vescovo Mario Russotto, svoltasi nella cappella della Curia.

A concelebrare la funzione anche padre Gaetano Canalella, assistente spirituale dell’Associazione Giovedì Santo e parroco della Cattedrale Santa Maria la Nova, da sempre vicino al cammino dell’associazione e punto di riferimento pastorale per i soci.

Un momento intimo e carico di emozione, vissuto dai soci dell’associazione, oggi guidata dal giovane presidente Arcangelo Giammusso. Il Vescovo ha voluto esprimere il suo abbraccio affettuoso e i migliori auguri, auspicando altri 25 anni di fervente attività, ricordando con commozione le tappe di questo cammino condiviso.

Nel suo intervento, Mons. Russotto ha ripercorso alcuni momenti chiave della sua relazione con l’associazione, sottolineando i “passi da giganti” compiuti negli anni. Ha ricordato, in particolare, quando per la prima volta fu proposta l’idea di esporre le vare nella Cattedrale, sotto le volte affrescate dal Borremans, in occasione della Via Crucis che precede la Settimana Santa. Un’intuizione condivisa da Franco Russo, allora presidente dell’Associazione Giovedì Santo, insieme a Nicola Spena, Angelo Fedina e l’avvocato Panepinto. Un progetto che il Vescovo accolse e fece proprio, Una scelta inizialmente accolta con timidezza, ma che si è rivelata negli anni un’intuizione felice: oggi, quel percorso espositivo è divenuto una vera esperienza museale, in cui la città può contemplare i gruppi statuari in tutta la loro forza evocativa.

Proprio questa riflessione ha ispirato il Vescovo a ricordare la “Via Crucis – Contemplando le Vare”, un’iniziativa da lui stesso voluta, che rappresenta uno dei momenti più intensi del cammino verso la Pasqua. È qui che le 16 vare, capolavori d’arte e devozione, diventano tappe di un pellegrinaggio interiore tra le vie del centro storico.

Nel corso dell’omelia, Russotto ha usato un’immagine suggestiva: il volto di Cristo scolpito dal Biangardi – sempre uguale, sempre riconoscibile nei gruppi statuari – è simbolo di unità e coerenza. Ha invitato l’Associazione Giovedì Santo a farsi specchio di questa bellezza e a riflettere nella società il messaggio forte della Passione, con uno spirito unitario, umile e profondamente cristiano.

Il Vescovo ha inoltre ribadito, come già fatto nel pontificale di Pasqua, la sua grande soddisfazione per la qualità della Settimana Santa di quest’anno, definendola tra le migliori degli ultimi tempi. Merito – ha evidenziato – del nuovo spirito che anima le associazioni coinvolte, in una rinnovata comunione di intenti e condivisione tra realtà diverse. Un cammino che ha avuto inizio con la fondazione, nel 1994, dell’Associazione Piccoli Gruppi Sacri, guidata allora da Nicola Spena, apripista di un modello associativo che ha fatto scuola.

In rappresentanza dell’Amministrazione comunale ha preso parte ai festeggiamenti l’assessore agli eventi e alla Settimana Santa, Toti Petrantoni, che ha dichiarato: «È stata la mia prima Settimana Santa da amministratore, e sentire le parole di elogio del Vescovo per l’edizione 2025 è per me un grande stimolo. Questo riconoscimento rafforza la volontà di guardare avanti, iniziando a lavorare già da ora per la Settimana Santa 2026. Bisogna credere nei giovani, nella loro intraprendenza e nel senso di responsabilità che stanno dimostrando nel guidare con passione il mondo associazionistico».

Il futuro della Settimana Santa, ha sottolineato ancora una volta anche il Vescovo, è nelle mani dei giovani: una generazione che porta avanti con entusiasmo e senso di responsabilità la tradizione cittadina. Giovani come Arcangelo Giammusso, che eredita la passione per la Settimana Santa dal nonno Michele Alloro, già presidente dell’Associazione Giovedì Santo; e come non ricordare Luigi Fiocco, oggi alla guida della Real Maestranza. O ancora Michele Spena, ormai non più giovanissimo ma con la grinta di un ragazzino, che ha raccolto l’eredità spirituale e organizzativa del padre Nicola, fondatore dell’Associazione Piccoli Gruppi Sacri.

Quella della responsabilizzazione dei giovani è una tendenza ormai diffusa in tutte le associazioni della Settimana Santa: dall’Associazione Gesù Nazareno all’Atepa – dove i ragazzi restano protagonisti delle attività teatrali – fino ai Fogliamari, dove accanto ai veterani compaiono sempre più volti giovani. Un segnale chiaro che il futuro delle tradizioni è in mani nuove, consapevoli e appassionate.

Fu grazie all’intuizione dell’allora presidente Francesco Russo che nacque l’idea di dare forma associativa ai detentori, creando così le basi per l’Associazione Giovedissanto. A lui si deve la redazione del primo statuto, affidata al notaio Giuseppe Pilato, che ne formalizzò l’identità e gli obiettivi. Un passaggio fondamentale che ha segnato l’inizio di un percorso di crescita e consolidamento della tradizione.

Questa ricorrenza non è solo celebrazione del passato, ma anche uno sguardo fiducioso al futuro. L’Associazione Giovedì Santo rappresenta un ponte tra le generazioni, un laboratorio di identità e devozione che si rinnova anno dopo anno grazie all’impegno di chi crede nel valore delle tradizioni. Venticinque anni dopo la sua fondazione, l’associazione continua a custodire e raccontare, con passione e spirito di servizio, una delle pagine più autentiche della storia e dell’anima di Caltanissetta.