Il 21 Maggio ricorre il decimo anniversario della morte di Annarita Sidoti, l’indimenticabile campionessa europea e mondiale di marcia, stella della sport italiano, scomparsa a soli 45 anni. Annarita Sidoti, nata a Gioiosa Marea (Messina) il 25 Luglio 1969, era stata ribattezzata da Candido Cannavò, per le sue minute fattezze, lo «scricciolo d’oro».

A vederla marciare, con quel fisico minuto che la costringeva a fare l’andatura per non trovarsi intruppata tra compagne ed avversarie, faceva quasi tenerezza, ma Annarita era una vera forza della natura, una combattente che dallo sport e dalla marcia in particolare aveva imparato «a non mollare mai, a credere che la sconfitta non è definitiva, sino a quando tu non ti arrendi».
Quante volte l’abbiamo vista correre sulle nostre strade, con il freddo, il caldo, la pioggia, da San Giorgio a Mongiove, là dove non esistevano marciapiedi o ciclabili, da sola o affiancata in bicicletta dal suo storico allenatore Salvatore Coletta. Il 1990 è stato l’anno della sua definitiva consacrazione, iniziato nel migliore dei modi grazie al bronzo conquistato sui m.3000 ai Campionati Europei Indoor di Glasgow. Ha rappresentato l’Italia in sei edizioni dei campionati Mondiali, in quattro dei campionati Europei e in tre dei Giochi olimpici, è stata campionessa mondiale dei 10 Km. di marcia su pista nel 1997, due volte campionessa europea dei 10 Km.
di marcia su strada nel 1990 e nel 1998. Per anni, uno dei simboli di tutta l’atletica leggera e della marcia in particolare, un’atleta esemplare, una donna straordinaria. Il poeta Rosario La Greca di Brolo (Messina) ha composto la poesia “Leggera come l’aria”, dedicata proprio alla campionessa gioiosana, ha il piacere di condividerla con tutti gli estimatori e amici di Annarita.