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Scuola. La soddisfazione della dirigente Schillaci e dell’on. Mancuso. In Sicilia svolta storica: unico percorso con qualifica OSS e diploma di Tecnico dei Servizi per la Sanità e l’Assistenza Sociale

Redazione 3

Scuola. La soddisfazione della dirigente Schillaci e dell’on. Mancuso. In Sicilia svolta storica: unico percorso con qualifica OSS e diploma di Tecnico dei Servizi per la Sanità e l’Assistenza Sociale

Mar, 12/03/2024 - 15:21

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Sempre più solido e breve il passaggio dal mondo della scuola a quello del lavoro per gli studenti degli Istituti Professionali frequentanti l’Indirizzo Servizi per la Sanità e l’Assistenza Sociale nella Regione Siciliana.

Come afferma la Dirigente dell’IPSIA “G. Galilei” di Caltanissetta Loredana Schillaci, presidente della Rete Regionale degli Istituti Professionali con indirizzo “Servizi per la Sanità e l’Assistenza Sociale”, nata in continuità con la Rete nazionale con lo scopo di promuovere il pieno riconoscimento del Titolo di Studio conseguito al termine di un percorso quinquennale e di renderne immediata la spendibilità sul mercato del lavoro, è stato finalmente raggiunto un importante traguardo che consentirà agli allievi di essere sempre più competitivi nel mondo del lavoro grazie a competenze altamente specialistiche maturate in ambito sanitario.

Durante l’arco temporale trascorso dentro le aule e i laboratori degli Istituti Professionali con indirizzo di settore socio-sanitario, anche grazie al riconoscimento delle competenze maturate nei “Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento” (ex Alternarnza Scuola – Lavoro) e nei percorsi di Apprendistato di I Livello, gli studenti potranno conseguire non soltanto il Diploma di Scuola Secondaria di II grado, ma anche maturare il diritto all’accesso alla qualifica di Operatore Socio Sanitario (OSS), titolo che consentirà loro di ampliare le opportunità lavorative, anche considerata la consistente e continua richiesta di professionisti specializzati da impiegare nell’ambito del Terzo Settore, oggi in fortissima crescita.

Una svolta che certamente avvicina la scuola siciliana alla dimensione europea dell’Istruzione e della Formazione, in cui i giovani hanno un accesso più immediato e diretto nel mondo del lavoro.

Per comprendere bene questo traguardo, raggiunto grazie alla tenacia dei Dirigenti Scolastici aderenti alla Rete degli Istituti Professionali della Sicilia, con il valido e fondamentale supporto dell’Onorevole Michele Mancuso e il protocollo firmato dagli assessori Girolamo Turano e Giovanna Volo e dal Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia Dott. Giuseppe Pierro, è necessario andare a ritroso di diversi anni.

Con il Decreto Legislativo n. 61 del 2017 si è dato avvio ad un importante riordino degli Istituti Professionali, definite «Scuole territoriali dell’innovazione», che svolgono una «funzione di cerniera» tra i sistemi di istruzione, formazione e lavoro, per garantire ai giovani «…. il diritto allo studio, le pari opportunità di successo formativo e di istruzione permanente», riordino caratterizzato però dall’assenza di adeguate garanzie per assicurare l’ingresso certo nel mondo del lavoro agli studenti iscritti all’indirizzo “Servizi per la Sanità e l’Assistenza Sociale”.

“Per colmare il vuoto normativo a causa del quale non vi era stato un reale riconoscimento del Diritto al lavoro per gli studenti frequentanti l’indirizzo di ambito socio-sanitario, in coerenza con quanto già accaduto in altre Regioni, abbiamo costituito nel 2019 la “Rete Regionale IPSSAS” con l’intento di rivendicare il riconoscimento del diritto negato e giungere alla definizione di sbocchi professionali certi per i diplomati nell’indirizzo Servizi per la Sanità e l’Assistenza Sociale” ha spiegato la Dirigente Loredana Schillaci.

Un percorso che ha portato all’elaborazione di una richiesta circostanziata e ben documentata presentata alle autorità Regionali competenti, affinché si predisponesse un accordo che andasse a colmare, a livello regionale, il vulnus originato dal Decreto Legislativo 61/2017.

Molte regioni si sono mosse in autonomia già negli anni precedenti e in Sicilia una spinta è arrivata nel 2023 quando l’Onorevole Michele Mancuso, venuto a conoscenza della vicenda, ha chiesto di incontrare la Dirigente del “Galileo Galilei” di Caltanissetta per capire come poter essere di supporto in questa battaglia in difesa dei diritti degli studenti frequentanti gli Istituti Professionali presenti su tutto il territorio regionale, nel quale gli stessi vivono e operano.

“Mi è subito sembrato assurdo che ragazzi e ragazze, che per ben 5 anni frequentano percorsi formativi complessi e articolati, maturando competenze idonee a favorire l’ingresso nel mondo del lavoro in ambito socio-sanitario, ne venissero esclusi, a fronte di persone in possesso di una qualifica OSS che, invece, hanno l’opportunità di trovare immediata occupazione. Il titolo di Studio conseguito con un diploma a seguito di un percorso quinquennale, quindi, non solo non è equiparato ad una qualifica, ma, paradossalmente il sistema attuale garantisce opportunità di impiego soprattutto a coloro che, in possesso di un titolo di studio di livello inferiore rispetto al Diploma, lo conseguono con la frequenza di corsi la cui durata è inferiore al monte ore di attività svolte in un solo anno dagli studenti frequentanti l’Indirizzo professionale “Servizi per la Sanità e l’Assistenza Sociale” – ha spiegato l’onorevole Mancuso -. In linea con le richieste della Rete Regionale, quindi, mi sono fatto portavoce con gli Assessorati alla Salute e all’Istruzione e Formazione Professionale, la cui delega è stata affidata dal Presidente Renato Schifani agli Assessori Giovanna Volo e Girolamo Turano, e invitato loro a studiare un protocollo che tutelasse tutti gli studenti diplomati dell’indirizzo specifico di tutta la Regione Sicilia”.

Ad essere “defraudati” dei loro diritti non erano soltanto gli studenti interessati, ma tutto il sistema scolastico pubblico che, invece, era stato sminuito tanto da non garantire il diritto all’inserimento nel mondo del lavoro a quel capitale umano il cui percorso di istruzione, di educazione e di formazione al lavoro realizzato nel corso di un quinquennio, assumevano ben poco valore in ambiti occupazionali ampiamente ricettivi, invece, nei confronti di soggetti in possesso soltanto di una qualifica.

Un’istanza che è stata avanzata parallelamente a quella dei Dirigenti Scolastici della Rete e pienamente condivisa dal Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia Dott. Giuseppe Pierro.

Un lavoro tenace che, la scorsa settimana, dopo intensi mesi di lavoro, ha portato alla firma di un protocollo che permetterà di poter rendere spendibile e ancor più qualificato il Diploma di ambito socio-sanitario acquisito dagli studenti.

“Ringrazio i due Assessori per la sensibilità manifestata nei confronti della problematica evidenziata, che necessitava di una risposta tale da soddisfare, come è accaduto, le aspettative di un’ampia fascia della popolazione giovanile della Regione Siciliana, una soluzione che ha determinato una svolta storica fortemente attesa da tutti gli studenti che hanno frequentato e frequenteranno questo corso di studio” ha concluso l’Onorevole Mancuso.

“Non si tratta soltanto delle istanze presentate dai noi Dirigenti Scolastici per proporre un’offerta formativa più appetibile. Il focus è sempre stato quello di garantire ai giovani il diritto al lavoro già nella nostra Regione senza doverli obbligare a spostarsi verso altre mete, lontane dalla Sicilia. I nostri ragazzi hanno il diritto di realizzarsi professionalmente – ha ribadito la DS Loredana Schillaci dell’IPSIA “Galileo Galilei” di Caltanissetta -. Il nostro dovere, come Dirigenti Scolastici, è quello di batterci per i loro diritti creando un percorso virtuoso che colleghi la scuola, la politica e il mondo del lavoro pubblico e privato”.

Stiamo quindi per vivere una sfida che mira allo sviluppo di servizi di qualità per le persone fragili, su tutto il territorio regionale, ampliando, nel contempo, le opportunità occupazionali di settore, così da offrire un futuro più solido e luminoso alle attuali giovani generazioni.

Un valore aggiunto che, secondo una logica circolare, permetterà di far star bene lavoratori e soggetti fragili, con la consapevolezza delle famiglie che sapranno che la persona a loro cara è “in buone mani”.

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