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“Rispetta se vuoi essere rispettato”, Caltanissetta: la Città che tradisce spesso questa massima

Sergio Cirlinci

“Rispetta se vuoi essere rispettato”, Caltanissetta: la Città che tradisce spesso questa massima

Gio, 01/02/2024 - 17:19

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Ci sono dei luoghi, delle norme, delle leggi, anche non scritte, che tutti siamo obbligati a rispettare. Oltre ad essere un obbligo è anche un dovere.
Il rispetto è un’azione nei confronti di qualcuno o di qualcosa. Tutti i cittadini, indistintamente dal ruolo che ricoprono, sono tenuti al rispetto dei luoghi e delle leggi, pena sanzioni. Ci sono poi le leggi non scritte, come ad esempio il rispettare culture, religioni e tradizioni. Infatti anche se non è scritto, quando si entra, ad esempio, in un luogo di culto si evita di farlo con un abbigliamento poco consono come anche durante una celebrazione o una riunione va silenziato il cellulare. Siamo anche chiamati a rispettare il nostro interlocutore. Si dovrebbe dialogare in maniera educata e soprattutto rispettosi del pensiero altrui, senza offendere e senza voler imporre il proprio pensiero. Il rispetto delle regole di comportamento risiede nella base dell’educazione di ogni individuo. I genitori hanno in questo un ruolo determinante. Inculcare loro sani insegnamenti, far comprendere la differenza tra bene e male, tra giusto e sbagliato, essere educati verso gli altri, insomma fare di tutto per insegnare ai propri figli le buone regole di comportamento. Ma purtroppo non tutti i genitori hanno avuto a loro volta questi insegnamenti e di conseguenza non possono certo essere dei buoni maestri.


Le parole, pronunciate giorni fa da Sinner, racchiudono anche questo.
Alla base c’è comunque un problema di morale e di etica.
Il termine morale fu coniato da Cicerone e da esso deriva il termine etica.
Oltre al rispetto delle leggi, i cittadini sono tenuti a rispettare anche i luoghi pubblici ed a maggior ragione quelli ritenuti simboli. Tutti siamo colpiti e condanniamo azioni che oltraggiano luoghi, opere d’arte, che, anche se per motivazioni condivisibili, offendono il luogo o l’oggetto preso di mira.
Queste forme di rispetto dovrebbero averle, a maggior ragione, coloro che ci rappresentano a tutti i livelli o che ricoprono certi ruoli. Non fa certo piacere, ad esempio, assistere a liti furibonde in Parlamento o quando i palazzi del potere vengono usati in maniera impropria.

Chi fa politica la fa per nome e per conto di chi li ha eletti, ma anche di tutti gli altri, e, così come chiedono ai cittadini il rispetto di regole scritte e non, bacchettandoli quando non lo fanno, loro per primi dovrebbero essere da esempio. Pensare, giusto per fare un esempio, che la Sala Gialla del Comune, sia un luogo privato dove poter fare e dire quel che si vuole, declassandola quasi ad una saletta di un bar, dove riunire amici o fare video e selfie, non penso sia rispettoso né per il luogo né tantomeno per tutta la collettività ed anche se ciò è consentito, bisognerebbe capirne certi limiti.
Non è la prima volta che quanto viene “girato” in quella sala non trova poi motivo o riscontro dell’essere stato fatto. Ricordo ad esempio il passaggio di una consigliera comunale, che, in pompa magna, comunicò il suo passaggio ad un’altra formazione politica, passaggio mai ratificato perchè non fu ufficialmente notificato al Presidente e al Segretario Comunale. Si parlò poi solo di “adesione ideologia”, tesi avallata anche da altri consiglieri di opposizione, quindi uno “spettacolo” inutile ai fini pratici, così come anche l’annuncio di presentazione di un nuovo consigliere, senza che ancora ci sia stata anche qui l’ufficialità, surroga. La mancanza di rispetto è anche verso gli stessi colleghi e lo stesso consiglio comunale, nel primo caso si comunicò alla città un qualcosa che non trovò poi ufficialità in consiglio e nel secondo caso si anticipa un qualcosa di non propria competenza, spetta infatti al Segretario Comunale ufficializzare e quindi accettare il nuovo consigliere, dopo i giusti accertamenti. Ci si spinge addirittura oltre sostenendo “che su di lui non ci sono motivi di ineleggibilita’ e incompatibilità, per cui il civico consesso dovrà solo prenderne atto”…Quis es ?
“U rispittu è misuratu, cu lu porta l’havi purtato”…Quindi cari politici non vi lamentate poi se venite criticati, delle volte le servite su un piatto d’argento, sembra quasi che ve le cerchiate. Sappiate che nessuno semina odio, è solo un chiedere rispetto, lo stesso che chiedete ai cittadini. Rimane soltanto da sperare che, con le prossime amministrative, ci sia un ricambio. Qui la responsabilità sta ai candidati sindaci, sperando non riempiano le liste solo di persone scelte perchè portatori di voti, ma guardino anche allo spessore delle persone e a quello che possono realmente dare alla città. Ad Maiora

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