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L’assessore Marcello Frangiamone alla guida dei lavori Pubblici: “Ruolo complesso, tante le attività, ma il lavoro ha pagato”

Sergio Cirlinci

L’assessore Marcello Frangiamone alla guida dei lavori Pubblici: “Ruolo complesso, tante le attività, ma il lavoro ha pagato”

Lun, 05/02/2024 - 21:09

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Continuano le nostre interviste con chi ha la responsabilità della “Cosa pubblica”: l’amministrazione Gambino con l’attività della sua giunta. Abbiamo sentito l’Assessore Marcello Frangiamone che ha le deleghe sulla Transizione Energetica, sui Lavori Pubblici, Edilizia, Protezione Civile, Igiene Urbana, Transizione Ecologica e Valorizzazione Siti Minerari. Con tutte queste deleghe le domande da porre erano veramente tante, ci siamo pertanto limitati ad alcuni punti che ritenevamo essere di maggior attualità e di maggior interesse.


Assessore, partiamo dalle riapertura del tratto di C.so Umberto che aumenterà il traffico veicolare in tutto il centro. In questi anni abbiamo visto che la pavimentazione di Corso Vittorio Emanuele non riesce a reggere questa mole di traffico. Quali soluzioni prevedete di mettere in pratica per evitare il ripetersi di questi lavori ?
E’ evidente ed è sotto gli occhi di tutti che la pavimentazione di Corso Vittorio Emanuele non è in grado di sostenere il flusso di traffico che si genera lungo tale arteria. Lo dimostrano i continui ammaloramenti e le continue manutenzioni eseguite sulla pavimentazione. Appunto per questo già da tempo stiamo lavorando per individuare una misura di finanziamento che possa risolvere il problema. Pensare di richiudere il traffico sarebbe certamente la più banale soluzione per evitare il problema certamente non per risolverlo. Si potrebbe pensare nel breve periodo a soluzioni temporanee quali impedire l’accesso ai veicoli superiori a un certo peso o altro ancora, ma tali scelte non dipendono solo dalla direzione da cui dipende il mio assessorato e quindi devono essere valutate in modo collegiale da più direzioni.
Riaprire al traffico anche il tratto di Corso Umberto è stata una necessità. Si tratta di una apertura temporanea che ci consentirà con l’occasione di valutare anche in questo tratto viario la sua capacità di portanza e la durabilità. I due tratti di strada furono realizzati in modo differente e non è scontato che anche il tratto di Corso Umberto possa subire le stesse problematiche di Corso Vittorio Emanuele. Certamente in questi giorni di apertura al traffico la strada sarà costantemente monitorata per valutarne la risposta e dai risultati ottenuti si potrà trovare la risposta per le successive decisioni.

Ci avviciniamo alla primavera, a che punto sono le ville ? Partiamo dalla Villa Cordova, specialmente riguardo ai bagni pubblici ?
In sede di consiglio comunale si decise di evitare di sistemare i bagni esistenti, che essendo sottomessi rispetto la quota naturale di calpestio della villa Cordova e raggiungibili esclusivamente mediante scale che portano al piano interrato, sono inaccessibili a coloro che presentano difficoltà motorie ed ai disabili in generale.
Ho dato mandato già tempo fa agli uffici di predisporre un progetto alternativo mediante la collocazione di un bagno modulare da porre in esterno in prossimità degli accessi dei bagni esistenti con spazi destinati alle differenti tipologie di possibili utenti quali uomo, donna, disabili, portatori di handicap o persone con capacità motoria ridotta che gli uffici stanno predisponendo e di prossima realizzazione.

Passiamo alla Villa Amedeo, punto ristoro, fontana ed altri lavori. Anche qui a che punto siamo ?
I lavori di ristrutturazione della villa Amedeo rientravano tra i “Lavori di manutenzione straordinaria della Villa Amedeo e Villa Cordova del Comune di Caltanissetta” che prevedevano nello specifico il rifacimento della pavimentazione in terra stabilizzata, la manutenzione della fontana centrale per l’eliminazione delle perdite che ne compromettevano il funzionamento, la messa in sicurezza delle alberature con ridimensionamenti ed equilibri delle chiome asimmetriche e la dismissione di esemplari pericolanti da sostituire con nuove essenze, la sostituzione dei giochi danneggiati presenti nell’area giochi, la manutenzione e la sistemazione de i servizi igienici, il ripristino degli immobili mediante, la completa manutenzione dell’impianto di illuminazione e la sostituzione di tutti i corpi illuminanti con lampade a led ad alto rendimento energetico. Lavori che sono stati tutti eseguiti anche se l’andamento dei lavori è stato purtroppo alquanto complesso a causa di inefficienze dell’impresa che è stata più volte richiamata accumulando ritardi e pecche nell’esecuzione dei lavori. Appunto per questo già diverso tempo fa avevo chiesto al R.U.P. e alla D.L. di intraprendere le azioni previste in applicazione al contratto stipulato che sono di esclusiva competenza degli uffici. Tra gli ultimi lavori ricordo la corretta messa in opera della pavimentazione che risultò eccessivamente polverosa e per la quale fu imposto all’impresa di effettuare ogni attività per rendere la pavimentazione funzionale, attività eseguita successivamente dopo la sua apertura.
Attualmente siamo in attesa della consegna da parte di un restauratore del puttino da collocare nella fontana centrale della villa Amedeo che esula dai lavori di manutenzione straordinaria della Villa in quanto è parte integrante del progetto per il restauro dei sette busti scultorei presenti e la collocazione di un calco raffigurante il puttino che ornava la fontana stessa.
Per quanto riguardo il punto ristoro interno alla villa, l’ufficio patrimonio, che comunque non dipende dal mio assessorato, ha pubblicato la gara per potere aggiudicarsene la gestione ma la stessa è andata deserta. Non entro in merito sul motivo di tale risultato ma mi rifiuto di pensare che non esistano imprenditori che valutino positivamente la realizzazione di un punto ristoro all’interno della villa. Riformuleremo l’offerta perché credo che uno dei principali doveri che un’amministrazione deve sempre tenere in primo piano è quello di creare le condizioni per produrre occasioni di lavoro per imprenditori che tali occasioni vogliono coglierle.

Rotatorie Via Catania. Quando è previsto il completamento ?
Le rotatorie di Via Catania sono ormai praticamente concluse e l’impresa che si è aggiudicata i lavori ha rispettato i tempi previsti considerando che durante i lavori sono state eseguite alcune opere aggiuntive quali la realizzazione delle isole spartitraffico da realizzare in modo più efficiente e ritenute necessarie per il miglioramento della sicurezza stradale come ad esempio il prolungamento del cordolo spartitraffico che obbligherà i veicoli provenienti da Viale Sicilia ad immettersi in Via Catania svoltando a destra. Questo eviterà quella pericolosa manovra che tanti automobilisti effettuavano svoltando a sinistra che era causa spesso di incidenti.

Cantiere Via Rosso di San Secondo. Abbiamo letto di ulteriori lavori e della variante. Ciò sicuramente allungherà i tempi per il suo completamento e di conseguenza la riapertura di questa importante arteria di collegamento tra la parte bassa della città e la parte alta. Che tempi sono previsti ?
I Lavori stanno procedendo regolarmente e la variante pubblicata in questi giorni non è sostanziale e non modifica nel complesso i lavori da eseguire e i suoi tempi di esecuzione. La perizia di variante è stata redatta nel corso dell’esecuzione dei lavori per far fronte a contingenze verificatesi in corso d’opera, per cause impreviste ed imprevedibili nella fase progettuale. Durante l’esecuzione dei lavori relativi alla paratia nel piazzale e a confine con proprietà “Convento Grazia”, sono state infatti rinvenute alcune tubazioni attive e pozzetti di deflusso di acque in alcuni casi di origine e provenienza sconosciuta. La perizia di variante si è quindi resa necessaria per procedere all’esecuzione di saggi e indagini per riuscire ad individuare eventuali pozzetti esistenti e la successiva realizzazione di un by-pass con nuovi pozzetti e tubazioni per deviare il flusso d’acqua.
I lavori sono comunque ormai in fase finale e finalmente potremo vedere riaperta la scala di accesso alla scuola Giovanni Verga che, a causa di un improvviso cedimento verificatosi parecchi decenni fa, fu chiusa e mai più riaperta.

Siti minerari. Tra le sue deleghe vi è quella della valorizzazione di siti minerari, cosa si è fatto ad oggi ?
Potrei parlare delle zolfare per più giorni interi. Quando poco più di un anno fa il Sindaco mi ha dato questa delega avevo chiaro un concetto basilare per lo sviluppo di tale tema. La valorizzazione dei siti minerari passa dalla chiara ed indiscutibile consapevolezza che Caltanissetta nell’ottocento e nei primi decenni del novecento era conosciuta come capitale mondiale dello zolfo. E’ un elemento identitario che contraddistingue non solo Caltanissetta ma tutto il centro Sicilia da altre realtà che presentano diverse peculiarità. E’ un elemento che da solo sarebbe trainante per sviluppare un mercato del turismo culturale, basato principalmente sul cosiddetto “Intangible Cultural Heritage” in questi ultimi decenni in fortissima espansione.
Per fare ciò bisogna innanzitutto recuperare questo elemento identitario del nostro territorio scavando negli archivi, ricostruendo i diversi periodi storici, divulgare a tutti i livelli la conoscenza storica che possa rendere la comunità robusta ed autonoma, forte di un passato e di un comune sentire.
E’ essenzialmente un percorso collettivo, che si costruisce identificando gli elementi che ne faranno parte, valorizzandoli e collegandoli tra loro.
E’ un processo che parte dal basso e che non può essere forzato ma soltanto accelerato da una costante attività di ricerca storica da diffondere nel territorio dando supporto per tutti coloro che consapevolmente e a vario titolo vogliono partecipare a tale ricerca dell’identità. E’ un processo lento ma costante definito da un percorso virtuoso la cui finalità è quella di valorizzare il patrimonio ambientale, culturale e turistico del paesaggio, dei beni, delle tradizioni e delle attività nell’area del centro Sicilia ove si è consolidata la cultura della solfara di Sicilia.
Quello che rimane oggi è un territorio sul quale, sparpagliate qua è la, rimangono testimonianze archeologiche di una industria che fu, ma rimane nel cuore della gente che di quella realtà hanno un ricordo sempre più lontano. In alcuni casi si tratta di elementi in forte stato di degrado alcuni di loro sono ormai irrecuperabili, altri sono individuati da cenni storici e non più come luoghi fisici. D’altra parte è anche vero che non c’è famiglia nel territorio del centro Sicilia che non abbia un nonno, uno zio, un parente o un amico che è stato legato al mondo delle solfare e in molti, soprattutto tra gli anziani, hanno maturato in quei luoghi un senso di appartenenza identificandosi nel territorio da loro vissuto. Un paesaggio incontaminato con distese di grano alternate ad aspre serre calcareo gessose che conferiscono al territorio una peculiarità tipica di questa regione. Ed oggi che come non mai c’è la volontà dell’uomo di riscoprire i territori con una mobilità lenta fatta di cammini, percorsi tra i campi a piedi e in bicicletta per incontrare persone e dialogare con loro, ecco che questo territorio diventa il carattere fondante di una identità che si riscopre tale solo perché ha un passato comune.
Le zolfare diventano quindi il contorno naturale di un paesaggio che si identifica in esse ma che con esse diventa un tutt’uno valorizzandolo con la loro storia.

Cosa si è fatto ad oggi ?
Durante questi mesi sono state avviate una serie di collaborazioni con Università, altri comuni uniti dalla stessa tradizione, presentato il progetto denominato “Le vie dello zolfo” che ha anche un sito internet attualmente in fase embrionale di sviluppo, portato sui nostri siti minerari (valle dell’Imera e area a valle della miniera di Trabonella) turisti e appassionati mediante visite guidate condotte da esperte guide ambientali. E’ stata recuperata tutta la cartografia storica delle siti produttivi solfiferi del centro Sicilia che consentirà di ricostruire una mappa completa dei luoghi della memoria di tale periodo storico. E’ in corso un bando del “G.A.L. terre del nisseno” al quale parteciperà il Comune di Caltanissetta in aggregazione con i Comuni di San Cataldo, Serradifalco e Delia a “sostegno di investimenti di fruizione pubblica in infrastrutture ricreative, informazioni turistiche e infrastrutture turistiche su piccola scala per la creazione della destinazione turistica delle vie dei Castelli, dello Zolfo e dei Sali potassici valorizzando il patrimonio edilizio, ambientale, paesaggistico, i borghi e i villaggi rurali” e ho chiesto di inserire tra le opere da realizzare nella FUA il recupero e la messa in sicurezza della Miniera di Trabonella di proprietà comunale per poterla pienamente valorizzare a fini turistici.
Tanti piccoli tasselli che hanno lo scopo di costruire il complesso mosaico dell’identità nissena (e non solo)

Ha intenzione di ricandidarti con il M5S o con altri?
Ho partecipato per tanti anni alla vita politica della città sempre tra le seconde linee, mi sono avvicinato alcuni anni or sono al M5S per i fondamentali principi di confronto, onestà e legalità che il movimento ha nel suo Dna. Ho apprezzato il costante confronto con tutti i ceti sociali e culturali grazie al quale è possibile arricchire le proprie conoscenze. Sono stato chiamato per dare il mio apporto e la mia disponibilità per dare soluzioni a problemi e l’ho sempre fatto senza secondi fini e senza interessi personali. Rispondendo alla domanda dico che non è nelle mie priorità una possibile ricandidatura e che, qualora decidessi di farlo, certamente non sarebbe in altre compagini politiche. Se qualcuno pensa che stia lavorando per garantirmi una qualche carica politica certamente non mi conosce affatto. Oggi sono qui per portare avanti i progetti legati alle mie varie deleghe per il resto si vedrà.
Ogni tanto leggo critiche sui lavori che si stanno portando a termine in quest’ultimo periodo accusandomi di farne un uso per fini elettorali. Ricordo a me stesso che i lavori pubblici seguono un iter che non dipende da me ma dalle complesse procedure che i lavori pubblici devono seguire e rispettare. Ci sono lavori che si sono conclusi e collaudati negli anni scorsi (cito tra tutti il rifacimento del manto in erba sintetica dello stadio Tomaselli o il restauro e risanamento conservativo del palazzo Moncada o ancora il ripristino della pavimentazione stradale di via Camillo Genovese fatti certamente in periodi lontani dagli appuntamenti elettorali) e ci sono lavori da me iniziati che magari saranno completati da miei successori. Ad esempio ho tanto lavorato per raggiungere l’obiettivo dell’illuminazione del castello di Pietrarossa, mi piacerebbe vederlo illuminato prima che finisca il periodo del mio mandato ma se così non fosse non ne farò certamente un dramma, l’importante è che il castello si illumini per il bene della città.

La ringraziamo per aver risposto alle nostre domande che altro non sono che le domande dei cittadini. Ad Maiora

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