Salute

Catania, ragazza di 13 anni stuprata dal branco: indagano i Carabinieri

Redazione 3

Catania, ragazza di 13 anni stuprata dal branco: indagano i Carabinieri

Sab, 03/02/2024 - 17:07

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Una ragazzina di 13 anni è stata stuprata da un gruppo di sette persone mentre era con il fidanzato all’interno della Villa Bellini a Catania.

Dopo il secondo abuso, la 13enne, in preda al panico e benché dolorante, ha trovato la forza di divincolarsi dal suo aguzzino e di fuggire insieme al fidanzato, raggiungendo la frequentatissima via Etnea per chiedere aiuto. La giovane vittima è stata subito trasportata con un’ambulanza presso il pronto soccorso pediatrico dell’ospedale Cannizzaro, secondo le procedure del codice rosa, e i medici hanno confermato la violenza subita. Subito scattate le indagini, i carabinieri hanno dapprima battuto palmo a palmo la villa comunale, alla ricerca di testimoni ed eventuali immagini degli impianti di videosorveglianza all’esterno del parco, avviando contestualmente le attività tecniche, tra cui il sequestro degli abiti della vittima e dei campioni biologici da parte della Sezione Investigazioni Scientifica del Nucleo Investigativo di Catania. In meno di 48 ore, i militari sono riusciti a individuare i responsabili. Dal primo pomeriggio di ieri, in stretto coordinamento con le due procure, è quindi scattato il blitz, durato fino alla cattura dell’ultimo giovane, intorno alle 13.30 di oggi, quando i carabinieri di Piazza Dante hanno rintracciato il 7 giovane, un minorenne ed esecutore materiale della violenza, mentre era in procinto di recuperare i propri effetti personali per poi fuggire nel tentativo di far perdere le proprie tracce, presso la comunità dove alloggiava. Individuare in meno di 24 ore le tracce biologiche relative alla violenza tracce che, analizzate in pochissime ore dal Ris di Messina, hanno restituito un “match” positivo coincidente con quello del minore che avrebbe fisicamente violentato la 13enne. Viste le rilevanti e concordanti risultanze investigative ottenute, sono stati quindi emessi i provvedimenti di fermo a carico dei sette. Tutti gli stranieri si trovavano in territorio nazionale poiché entrati in Italia da minorenni, e accolti in strutture.

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