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Caltanissetta. Con la scusa di restituirle il portafogli smarrito aveva derubato un’anziana: 33enne affidata in prova ai servizi sociali

Redazione 1

Caltanissetta. Con la scusa di restituirle il portafogli smarrito aveva derubato un’anziana: 33enne affidata in prova ai servizi sociali

Ven, 02/02/2024 - 15:11

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CALTANISSETTA. Il Tribunale di Sorveglianza di Caltanissetta, in accoglimento dell’istanza formulata da una nissena (assistita dall’Avv. Rosario Didato), ha concesso l’affidamento in prova della stessa ai servizi sociali, evitandole di espiare la condanna definitiva di anni 2 e mesi otto di reclusione in carcere, ovvero in detenzione domiciliare.

La predetta era stata sotto processo avanti il Tribunale di Caltanissetta perchè si sarebbe impossessata, in concorso con altri soggetti, di un cofanetto in argento e di cinque anelli in oro giallo con pietre incastonate, per un valore di circa 2.500,00 euro, sottraendoli ad un’anziana nissena il 22 agosto del 2017, mediante introduzione nel suo appartamento.

In particolare, con il pretesto di restituire il portafoglio che la persona offesa aveva precedentemente smarrito, si introduceva assieme al complice nella sua abitazione e, distraendola, si impossessavano dei beni suddetti, fatto aggravato, ex art. 625 n. 2 c.p., per essersi avvalsi di un mezzo fraudolento, oltre che, ex art. 61 n. 5 c.p., per avere approfittato di circostanze, in riferimento all’età della persona offesa, tali da ostacolare la privata difesa.

Il Tribunale nisseno, all’esito del giudizio abbreviato, condannava la predetta, in concorso con altri soggetti, alla pena finale di anni 2 e mesi otto di reclusione, oltre ad euro 618,00 di multa ciascuno.

La sentenza è stata confermata, successivamente, dalla Corte di appello territoriale e dalla Suprema Corte di Cassazione, dichiarando, quest’ultima, inammissibile il ricorso proposto dalla predetta.

Divenuta esecutiva la superiore condanna, la trentenne si è affidata ad un nuovo legale, l’Avv. Rosario Didato, proponendo tempestivamente istanza di concessione del beneficio dell’affidamento in prova ai servizi sociali e, dopo un’approfondita istruttoria, nei giorni scorsi il locale Tribunale Sorveglianza le ha concesso il beneficio richiesto, consentendole di svolgere dei lavori di pubblica utilità ed evitando tanto il carcere quanto la detenzione domiciliare.

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