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Sicilia, Caserma della Finanza in un bene confiscato alla mafia: la legalità occupa gli “ex beni illegali”

Redazione 3

Sicilia, Caserma della Finanza in un bene confiscato alla mafia: la legalità occupa gli “ex beni illegali”

Mer, 31/01/2024 - 09:41

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Si è tenuta ieri la cerimonia di consegna di un complesso – composto da otto beni confiscati a noti esponenti della criminalità organizzata, affiliati al clan Badalamenti – che, come deciso dall’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC), ospiterà una caserma della Guardia di Finanza con annessi alloggi.

I beni, del valore complessivo di quasi un 1.5 milioni di euro e con una superficie di circa 1.500 mq, sono stati confiscati definitivamente nel 2016 e destinati inizialmente dall’ANBSC al comune di Cinisi, in provincia di Palermo. In un momento successivo l’ente territoriale si è reso disponibile a consentirne la destinazione alla Guardia di Finanza di Carini – per il tramite dell’Agenzia del Demanio – che aveva manifestato l’urgenza di individuare un immobile da adibire a caserma e alloggi.

In breve tempo il Consiglio direttivo dell’ANBSC, in occasione della seduta dello scorso dicembre, ha deliberato il mantenimento dei beni al patrimonio dello Stato per le esigenze della Guardia di Finanza. In occasione dell’evento, al quale erano presenti numerose autorità locali tra cui il Commissario straordinario del comune di Cinisi, il dirigente della sede di Palermo dell’ANBSC ha consegnato gli immobili al Comandante regionale della Sicilia della Guardia di Finanza.

“Questa attività, grazie all’efficace coordinamento e alla efficiente collaborazione delle autorità coinvolte – afferma il Sottosegretario Wanda Ferro – ha consentito di massimizzare l’interesse pubblico e ha un valore doppiamente simbolico perché non solo sottrae beni alla criminalità, ma li trasforma in presidi di sicurezza e di legalità rafforzando così la presenza dello Stato sul territorio. Il riutilizzo a fini sociali o istituzionali dei beni confiscati alle mafie rappresenta un impegno prioritario per il governo Meloni e il Ministero dell’Interno”.

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