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Caltanissetta verso le amministrative. Il centro destra si spacca Fdl non siederà al tavolo provinciale

Ivana Baiunco

Caltanissetta verso le amministrative. Il centro destra si spacca Fdl non siederà al tavolo provinciale

Mer, 31/01/2024 - 22:58

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Il centro destra si spacca e alla riunione convocata per domani alle 18 del tavolo provinciale non prenderà parte il deputato regionale di Fratelli D’Italia Giuseppe Catania. “Impegni già assunti, non ero a conoscenza della riunione, non sarò a Caltanissetta”.

Questa la motivazione ufficiale addotta a noi che chiedevamo. Adesso resta da capire se sarà presente una rappresentanza del partito Gianluca Nigrelli presidente del partito, allora sarebbe realmente un problema di coincidenze di impegni ma se nessuno rappresenterà il partito della Meloni, allora la spaccatura sarà iconicamente rappresentata dalla sedia vuota al tavolo. Dopo il no di Salvatore Licata che ha scelto insieme al suo movimento di aderire al progetto civico di Annalisa Petitto, adesso arriva l’altra tegola dopo che sembrava essere già chiuso l’accordo e pure accettato il veto alla vice sindacatura.

Come un mazzante che spariglia le carte adesso tutto è nuovamente in gioco. Chiusa la vicenda che riguarda la nomina dei direttori generali delle Asp ed incassata la nomina a Caltanissetta di Lucio Ficarra in quota Forza Italia per Michele Mancuso che non demorde sulla candidatura a sindaco di Walter Tesauro arriva il problema più grosso, compattare una coalizione nella quale tutti sin dall’inizio sono stati gli uni contro gli altri armati e anche se fino a qualche ora fa si pensava che i pezzi persi da Orgoglio Nisseno dopo la scelta civica confluissero al centro destra, adesso sarà poca cosa rispetto al recupero del rapporto con gli alleati Meloniani.

Anche in casa Forza Italia le acque non sono calme anzi si stanno increspando nuovamente per mano di quella frangia del partito che non ha mai condiviso la scelta del leader sul candidato a sindaco. Lotte intestine e congiure di palazzo si sarebbe detto qualche secolo fa. Strategia della tensione si potrebbe definire adesso. Sono due gli scenari possibili. Il primo la scelta di un nuovo candidato super partes una figura sulla quale nessuno potrebbe dire nulla.

La seconda che pur di ricompattare una coalizione fino ad ora mai compatta Forza Italia decida di cedere quanto più possibile se sarà battuta questa seconda strada alzeranno la posta in gioco anche i partiti minori che sin da ora sono stati in silenzio Dc Mpa Lega, che tuttavia è un partito di governo, ed infine Noi Moderati, Massimo Dell’Utri è stato regista di una serie di puntate degli ultimi giorni.

C’è una terza via di fuga, che la notte porte consiglio e domani alla riunione qualcuno si presenterà per chiudere le alleanze e anche le polemiche.

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