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Provincia di Caltanissetta tra le peggiori d’Italia? Per il Sindaco Gambino la colpa è anche del Governo Nazionale

Redazione 3

Provincia di Caltanissetta tra le peggiori d’Italia? Per il Sindaco Gambino la colpa è anche del Governo Nazionale

Mer, 06/12/2023 - 13:04

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“La provincia di Caltanissetta, come moltissime altre città del sud, paga il prezzo di una Nazione sempre più divisa e sempre più distante.
Mi chiedo quanto impegno ci si possa mettere se poi lo Stato ti taglia fuori dai grandi circuiti culturali e commerciali isolandoti per 10 anni come è accaduto per la costruzione della SS640 o tagliando fondi essenziali a sanità e istruzione”.

Ad analizzare i dati emersi dall’ultima indagine nazionale recentemente pubblicata e che relega l’intera provincia di Caltanissetta (e non il solo Capoluogo) al penultimo posto nella graduatoria italiana, è il Sindaco di Caltanissetta Roberto Gambino.

Una lettura che deve essere fatta analizzando tutti gli aspetti che sono presi in considerazione ma anche da far seguire a un “mea culpa” reale, concreto e oggettivo alla luce delle diverse variabili dettate da diversi livelli di governo.

“Il problema non è a Caltanissetta, lo sappiamo bene – prosegue Gambino –
La questione è ben più ampia e va osservata con occhio critico ma mai impietoso.

Io non ci sto, non credo che i nisseni siano più svogliati, disordinati, indisciplinati o criminali di qualsiasi altro cittadino di qualsiasi altra città italiana”.

Per il primo cittdino, dunque, il problema non sono gli abitanti di questo territorio a ostacolare questa rinascita bensì le istituzioni incaricate a prendersi cura dei cittadini, fornire loro strumenti per il benessere e porli nelle condizioni di poter investire nel territorio portando avanti il settore commerciale, industriale, sociale e culturale.

“Una città del centro Sicilia ha estremamente bisogno di strutture efficienti, di scuole riscaldate a dovere, di ospedali aperti e non capisco perché altrove si investe e si costruisce mentre al sud le amministrazioni come la mia lottano giornalmente perché non venga portato via un altro pezzo di società – prosegue -. L’impegno di tutti è necessario ma è vero che perché possa rifiorire il tessuto economico è necessario che lo Stato si premuri di crearne le condizioni venendo incontro alle vere esigenze degli amministratori del Sud Italia”.