La normativa scolastica italiana prevede che bambini e adolescenti, tra i 6 e i 16 anni, frequentino per almeno 5-6 ore al giorno (pari a 24-36 ore settimanali) gli ambienti scolastici.
Questi spazi devono essere igienicamente salubri e adatti a tutelare la salute e la sicurezza di chi li occupa.
Parole come “muffa”, “umidità” o “blatte” dovrebbero essere presenti soltanto nei libri o nei laboratori di scienze e non certamente nelle aule reali.
Eppure alla Lombardo Radice di Caltanissetta, nel plesso di Piazza Martiri d’Ungheria, si è passati “dalla teoria” alla “concretezza” e gli studenti di due classi sono costretti, ogni mattina, a recarsi in aule ritenute dai genitori “malsane”.
“Tornando a casa, dopo la scuola, mia figlia ha preso il materiale scolastico dallo zaino per iniziare a studiare e una blatta è uscita fuori dal suo astuccio. E’ una situazione inaccettabile che non possiamo più tollerare” ha raccontato esasperato uno dei genitori sottolineando solo l’ultimo e il più evidente esempio di una pessima qualità igienico-sanitaria degli ambienti scolastici.
A presentare la criticità del problema alla dirigente scolastica Loredana Matraxia sono stati anche i rappresentanti di classe che, entrati negli ambienti per una verifica “sommaria e assolutamente non tecnica” hanno immediatamente percepito la puzza di umidità.
A questo punto inizia, verbalmente, il rimbalzo di responsabilità tra la dirigente scolastica – che ha confermato alle rappresentanti delle classi coinvolte di non avere altre aule consone per delle lezioni dove poter trasferire gli alunni – e il dirigente responsabile del Comune di Caltanissetta.
“Noi non abbiamo intenzione di puntare il dito contro nessuno né di capire di chi sia la colpa ma di risolvere il problema alla radice ottenendo una sanificazione degli ambienti (che non sia soltanto una spugnatura alle pareti con la candeggina) o un trasferimento dei nostri figli in un’altra classe”.
I genitori, che hanno firmato una lettera nella quale si presentano tutte le problematiche, si sono rivolti alla dirigente, prima referente per i loro alunni ma se questo non dovesse bastare sono pronti a rivolgersi a chi di competenza al Comune o all’ASP e denunciare questa condizione inaccettabile.
Sul sito del Ministero della Salute è presente un opuscolo nel quale si specifica che “E’ dimostrato che l’esposizione alle muffe e/o umidità domestica si associa alla maggiore prevalenza di sintomi respiratori, asma e danni funzionali respiratori. In particolare, per quanto riguarda la salute dei bambini, i risultati complessivi di studi trasversali su bambini di 6-12 anni hanno confermato la relazione positiva tra la muffa visibile (riportata dai conviventi) e la tosse notturna e diurna dei bambini e, nelle famiglie più affollate, la relazione con asma e sensibilizzazione ad allergeni inalanti”.
Linee guida ribadite anche nell’Accordo Stato Regioni del 18 novembre 2010, recante “Linee di indirizzo per la prevenzione nelle scuole dei fattori di rischio indoor per allergie ed asma” (GU del 13 gennaio 2011, n. 9 SG).
Eppure un altro Ministero, quello dell’Istruzione e del Merito, consente che gli stessi bambini vivano in questi ambienti malsani.
“La soluzione non può essere quella attualmente messa in atto, e cioè tenere una finestra aperta perché si va soltanto a ignorare un problema fingendo che non esista. La presenza di insetti infestanti, come blatte, è il segnale lampante che il problema è ben più grave di quello prospettato – concludono i genitori -. Chiediamo un intervento immediato e risolutivo, secondo le proprie competenze e responsabilità, da parte della scuola Lombardo Radice, del Comune di Caltanissetta e dell’ASP. La salute dei nostri figli è a rischio e le istituzioni pubbliche hanno il dovere di tutelarla. Se dovesse essere necessario ci rivolgeremo pure ai Nas”.

