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Taormina: le provocatorie opere del nisseno Sotir in mostra dal 4 al 14 settembre

Redazione 2

Taormina: le provocatorie opere del nisseno Sotir in mostra dal 4 al 14 settembre

Ven, 25/08/2023 - 10:10

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Quello di Salvatore Gumina (Sotir) è un vero e proprio manifesto di accusa che mira a una rivoluzione incentrata al recupero dei valori fondamentali come la famiglia, la fede e il piacere di vivere una vita semplice senza la frenetica corsa all’informatizzazione umana

Si terrà a Taormina (ME) presso Palazzo Duchi di Santo Stefano “Sala Colonna” ubicato in Via De Spuches, dal 4 al 14 Settembre 2023 la mostra di dipinti e istallazioni di “Sotir” Salvatore Gumina dal titolo “Alle soglie del precipizio”.

La mostra sarà presentata giorno 9 settembre 2023 è sarà accompagnata da uno spettacolo della scuola di danza ASD studio di Mariella Rizza Istituto Oasi Cristo Re di Caltanissetta , all’incontro interverranno L’On. De Luca Cateno (Sindaco di Taormina) , la Dott.ssa Cullurà Alessandra (Assessore alla cultura di Taormina) , L’Architetto Piero Campa (presidente dell’Ordine degli Architetti di Caltanissetta), Suor Maria Paola (Madre Superiora Istituto Oasi Cristo Re di Caltanissetta), modererà l’Avvocato Paolo Biaglio Mortellaro (legale del foro di Marsala) .

Le opere di Sotir commentate e studiate da molti esperti sono messe a nudo da un’analisi della Prof.ssa Lucia Macaluso che cita “ Quando si guardano per la prima volta le opere di Salvatore Gumina, in arte Sotir, non si può non pensare alla “Metafisica”. Se poi si osservano attentamente si ha la conferma che con la corrente di inizi novecento queste pitture hanno poco in comune; possiamo certamente ricondurle, più facilmente, all’argomentazione metafisica aristotelica delle “cause prime” della realtà, che alla metafisica pittorica della concretezza che viene interpretata e non descritta. Questo perché le opere di Sotir solo apparentemente sono prive di una dialettica riconducibile alla realtà, come siamo assuefatti a vederla e certamente, non presentano decontestualizzazioni, montaggi inusuali di oggetti ingabbiati in interminabili silenzi o istanti arrestati all’infinito.

Non si tratta nemmeno di ambientazioni surreali, poiché non sono dettate da una forma di “automatismo psichico”, dal subconscio, ma da piuttosto da un profondo studio concreto, ragionato, ispirato e conscio. Le “spigolature” di questi paesaggi e ambientazioni con una forte geometrizzazione che ava al di là delle prospettive, solo apparentemente sono irreali, mute ed enigmatiche. Vogliono sottolineare uno stato d’animo che non è vuoto o rassegnato, anche quando, in chiari riferimenti sincretici, sono presenti archi e treni a vapore. Comunicano una visione solo apparentemente distopica; nell’utopia della “soluzione” dei mali e problemi della contemporaneità trovano invece un eroe che si inserisce in tutte le opere per suggerire soluzioni, per risolvere personalmente questioni.

È la figura di Sotir, l’alter ego dell’artista, che con determinazione, senza rassegnazione, cerca di dipanare le tematiche che attanagliano la società contemporanea, invitandola a reagire, guardare oltre per non trasformasi in immobili manichini o figure astratte, continuare ad essere consapevoli della propria identità.

Nella reinterpretazione del sincretismo artistico di famose opere d’arte questo è ancora più evidente. Arnold Böcklin e la sua fascinazione de “L’isola dei morti” viene reinterpretata come un attuale inferno/prigione, dove un nuovo Caronte traghetta quanti saranno costretti alla gabbia sociale da cui avranno la possibilità di fuggire solo sotto la guida di Sotir, l’unica figura che guarda oltre e non si “conforma” nemmeno con il colore. E così anche con la rilettura dell’opera di Edvard Munch “Sera sulla via Karl Johan” dove viene riattualizzata la condizione della società borghese prigioniera delle convenzioni sociali; anche qui l’artista con il suo alter ego si fa promotore per un ridestarsi delle coscienze, al fine di non farle rimanere intrappolate in eterno in una condizione di manichini che “marciano” compatti e privi di singolarità. Qui non c’è la rassegnazione dell’opera di Munch, ma la reazione “.

Un vero e proprio manifesto di accusa, possono essere definite le opere di Sotir, questa volta a differenza dei manifesti delle avanguardie artistiche del ‘900 il tema non tratta lo sviluppo industriale, l’esaltazione alla macchina o il suprematismo (tipici dettami del ‘900), ma Sotir mira a una rivoluzione incentrata al recupero dei valori fondamentali come la famiglia, la fede e il piacere di vivere una vita semplice senza la frenetica corsa all’informatizzazione umana, che ci porterà secondo l’artista alla fine della nostra civiltà, previo passaggio all’attuale trans-umanesimo.
La mostra sarà visibile dal 04 al 14 Settembre 2023 – A.M. 10:00/13:00 P.M. 16:30/ 21:00 –Palazzo Duchi di Santo Stefano “Sala Colonna” ubicato in Via De Spuches, taormina (ME)

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