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Caltanissetta, fondocampo del Tomaselli. Arialdo Giammusso accusa il rugby che replica: “Ecco la verità”

Redazione

Caltanissetta, fondocampo del Tomaselli. Arialdo Giammusso accusa il rugby che replica: “Ecco la verità”

Sab, 13/11/2021 - 10:00

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Nuovo capitolo sulle cattive condizioni del fondocampo dello stadio nisseno “M. Tomaselli”. Ad accendere la miccia era stato il presidente della Nissa Arialdo Giammusso dopo la gara con il Monreale (https://www.ilfattonisseno.it/2021/11/nissa-pareggio-casalingo-con-la-penultima-giammusso-colpa-del-fondocampo-non-giocheremo-piu-a-caltanissetta/ ).

Pronta era stata la risposta dell’assessore allo sport Fabio Caracausi che aveva sottolineato le evidenti responsabilità della società biancoscudata. (https://www.ilfattonisseno.it/2021/11/polemica-stadio-tomaselli-lassessore-caracausi-la-nissa-si-lamenta-del-fondocampo-ma-e-responsabile-della-situazione/).

Adesso Giammusso con alcuni post su facebook ha attaccato la DLF Nissa Rugby, addossando alla società della palla ovale la responsabilità sulle pessime condizioni del manto erboso dello stadio.

La DLF Nissa Rugby ha risposto con una nota stampa (e delle foto) che integralmente riportiamo di seguito.

Questa è una nota stampa che non avremmo mai voluto scrivere ma, per rispondere a delle insinuazioni di “bassa lega”, siamo costretti nostro malgrado ad usare parole e rivelare fatti che avremmo preferito rimanessero non conosciuti.

Il “signor” Arialdo Giammusso, presidente della Nissa Calcio, accusa la DLF Nissa Rugby di essere responsabile della condizione non ottimale del manto erboso dello stadio “M. Tomaselli”. Ovviamente non ha avuto lo stile e la correttezza di parlare con la società, ma nottetempo, giovedì 11 novembre, lui o chi per lui, si è “nascosto” al buio negli spalti dello stadio per riprendere con il cellulare gli allenamenti e poi postare un video su facebook. Già la modalità comportamentale, nella vita si dice che siano i fatti e non le parole che qualificano le persone, la dicono lunga sulla qualità del suddetto “signore”. Un piccolo e malsano tentativo di sviare le responsabilità e di mascherare le proprie, evidenti colpe

A) Ci preme ricordare al suddetto “signore” che la Nissa Calcio, di cui è presidente, per mesi (dal primo agosto ad oggi) si è allenata per 5 volte a settimana, talvolta anche mattina e pomeriggio (con qualsiasi condizione metereologica) contravvenendo ai regolamenti in maniera continuata e consapevole, nonostante i numerosi richiami e le segnalazioni ufficiali dell’Ufficio sport del comune di Caltanissetta e dell’assessorato al ramo, a porre fine a questo comportamento dannoso per il fondocampo. La DLF Nissa Rugby si è sempre allenata, come da permessi ufficiali rilasciati, solo per l’orario consentito senza mai neanche usare il campo per un minuto in più. Si evidenzia inoltre, supportato da prove documentali (Pec e richiesta protocollate), che la DLF Nissa Rugby ha iniziato la sua attività con regolare richiesta di assegnazione in uso, al contrario della Nissa calcio che non ha mai, e sottolineiamo MAI, inviato regolare documentazione. La DLF Nissa Rugby ha iniziato la propria attività nel mese di settembre, per esattezza giorno 7, e che ad oggi, venerdì 12 novembre, ha disputato soltanto una partita di campionato all’interno dello stesso Tomaselli. Al contrario della Nissa calcio che ha iniziato la sua attività l’1 agosto, ad oggi disputando 5 partite di campionato e altrettante tra coppa Italia e Under 19. Soltanto da questo è logico desumere come la Nissa Calcio sia responsabile delle cattive condizioni del manto erboso dello Stadio Nisseno.

     B) La Nissa Calcio si è “impossessata” (anche con l’apposizione di lucchetti senza averne l’autorizzazione e mantenendo all’interno dei locali indumenti intimi ed abbigliamento sportivo di vario genere in maniera continuativa) di uno degli spogliatoi ufficiali del Tomaselli adibiti ad ospitare qualunque evento si faccia all’interno dello stesso, mantenendolo in condizioni che definire pessime sarebbe eufemistico. Anche in questo caso il disdicevole comportamento, documentato con foto e sottolineato con richiami ufficiali dagli appositi uffici, è stato reiterato.

C) Un giocatore della Nissa calcio, visto ed identificato dai custodi, durante l’esultanza per un gol ha spaccato, con un pugno, la copertura della panchina “di casa” del “Marco Tomaselli” (anche di questo documentazioni foto e video). La società, sia dal personale addetto allo stadio sia dai competenti uffici con numerose note ufficiali, è stata invitata a riparare la panchina: non lo ha mai fatto.

Foto Panchina

Potremmo continuare, la lista è lunghissima, con tutte le gravi e continuate azioni deleterie per lo Stadio messe in atto dai tesserati della Nissa, riteniamo però non sia il caso. Ovviamente ci assumiamo tutte le responsabilità delle affermazioni contenute in questa nota stampa e ci auguriamo, lo speriamo vivamente, che il “signor” Giammusso le ritenga false e per tutelare il suo buon nome e quello della squadra, decida di adire le vie legali. Saremo lieti di ritrovarLo nelle aule di giustizia per fare in modo che sia una corte a determinare chi dice la verità e chi no.

Ma abbiamo la certezza che il signor “Giammusso” non ricorrerà alle vie legali e preferirà fare finta di niente. In ultimo per sottolineare la differenza tra DLF Nissa Rugby e Nissa Calcio, ci preme sottolineare che domenica 7 novembre nella gara interna tra Nissa e Monreale, il Presidente della DLF Nissa Rugby, pagando come è giusto che sia il biglietto, era sugli spalti a tifare Nissa tra quei pochi tifosi che ancora seguono “questa” Nissa.

Ultimo spunto di riflessione; il “signor” Giammusso si chieda come mai da quando è lui presidente della Nissa Calcio, le cui partite interne registravano centinaia di spettatori, il numero di tifosi che seguono la squadra è drasticamente diminuito; adesso è ai minimi storici. Non era facile riuscirci, il “signor” Giammusso invece almeno in questo ci è riuscito.

DLF Nissa Rugby

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