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Caltanissetta, tunisino violenta e deruba donna: arrestato

Redazione

Caltanissetta, tunisino violenta e deruba donna: arrestato

Mar, 23/02/2021 - 10:59

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La squadra mobile ieri ha eseguito il fermo d’indiziato di delitto emesso dalla Procura distrettuale della Repubblica di Caltanissetta nei confronti di Aleyi Saadeddine, trentenne pregiudicato, di nazionalità tunisina. L’uomo è accusato di violenza sessuale, lesioni personali aggravate e furto.

I reati sono stati commessi nei primi di febbraio nei confronti di una donna. La violenza si è consumata nell’abitazione del fermato, dopo che questi aveva invitato la vittima, una sua conoscente, a recarsi nella propria abitazione. Una volta in casa, dopo aver consumato un drink, Aleyi Saadeddine ha subito messo le mani addosso alla donna. La vittima, intuendo le intenzioni dell’uomo, gli ha chiesto di smetterla, ma è stata colpita con pugni e schiaffi.

Dopo averla colpita, l’aggressore ha chiuso a chiave la porta dell’abitazione e con violenza ha costretto la donna a subire atti sessuali; dopo averla violentata, e prima di lasciarla andar via, l’uomo l’ha anche derubata di oggetti che la stessa custodiva nella sua borsa. La donna in un primo momento per la vergogna ha deciso di non raccontare nulla di ciò che le era accaduto, successivamente, a causa delle lesioni subite, si è recata in ospedale.

Le indagini hanno preso avvio proprio dal pronto soccorso dove, su richiesta dei medici, è intervenuto l’equipaggio di una volante che ha raccolto le prime testimonianze della vittima. La successiva attività di indagine condotta dalla squadra mobile ha consentito alla Procura della Repubblica di emettere il decreto di fermo sussistendo gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati contestati all’uomo.

Infatti, quest’ultimo, del quale la vittima non conosceva il nome, è stato individuato fotograficamente con assoluta certezza dalla donna, che ha anche descritto con particolare precisione le condotte criminose compiute e le fattezze fisiche di Aleyi Saadeddine. I poliziotti ieri hanno condotto l’uomo in carcere a disposizione dell’Autorità giudiziaria, scongiurando così il pericolo di fuga.