Salute

Pascal Resta in Sicilia: il Francese che punta a trasformare Caltanissetta in meta del turismo di lusso

Marcella Sardo

Pascal Resta in Sicilia: il Francese che punta a trasformare Caltanissetta in meta del turismo di lusso

Lun, 16/11/2020 - 13:15

Condividi su:

I suoni ritmati della tarantella, i racconti affascinanti accompagnati da teneri abbracci e le foto in bianco e nero un po’ sbiadite hanno portato Pascal Resta, francese di nascita ma con sangue italiano nelle vene, a costruire un castello incantato pieno di fascino.

Un sogno che nel tempo ha preso concretezza e, lentamente, si è trasformato in realtà.

Ed ecco che dalla lontana Grenoble il giovane, ormai trentenne, ha deciso di dare una svolta al suo destino e far entrare, nel cuore dei turisti stranieri, il cuore della Sicilia.

E’ arrivato con una valigia invecchiata dagli anni ma dal prezioso valore. Era la stessa che il suo bisnonno aveva portato con sé quando, con la famiglia, si era trasferito in Francia. Aveva lasciato la casa di via Arimondi con la speranza di offrire un futuro migliore alla famiglia, magari pensando di non tornare più in quella terra che gli aveva lasciato l’amaro in bocca. Sua figlia, di appena 10 anni, guardandosi indietro prima di salire sul treno, invece, ha fissato nella mente i ricordi promettendo a sé stessa di non abbandonarli mai all’oblio.

“Sono venuto in Sicilia per la prima volta quando avevo 16 anni – ha raccontato Pascal -. Ho accompagnato mia nonna che, dopo tanti anni, aveva deciso di tornare nella sua città di origine”.

Un viaggio che è sembrato interminabile poiché la nonna, timorosa di viaggiare in aereo, aveva deciso di giungere a Caltanissetta in treno. Ogni chilometro percorso, ogni Regione raggiunta e superata, però, ha rappresentato un importante percorso interiore aumentando in lui l’aspettativa per quella terra, tanto amata da chi lui amava ma tanto ignorata dai suoi stessi figli.

“Sono stato qui un mese e mezzo ma è stato amore a prima vista” ha commentato Pascal che, da quel momento, ha promesso a se stesso di continuare a coltivare quell’amore avvertito dalla cara nonna.

Ho viaggiato molto nella mia vita, ho scelto di diventare tour operator, ho portato i turisti in Italia e ho iniziato a capire quali fossero i loro desideri.

Oggi, grazie ai mezzi di trasporto super veloci che hanno annullato le distanze ed è possibile raggiungere l’altro capo del mondo da un giorno all’altro, il turismo di lusso va alla ricerca della qualità, del fascino di nicchia, del luogo ancora poco conosciuto al turismo di massa. In poche parole, va alla ricerca del turismo esperienziale.

E Caltanissetta, in questo ambito, ha veramente tanto da offrire.

Ma “volere” è sinonimo di “potere” solo se c’è la volontà di risvegliarsi dal torpore, accendere i riflettori, avviare strutture di lusso ed essere pronti ad accogliere i turisti.

Pascal si è mostrato stupito dell’atteggiamento di molti nisseni soprattutto quando commentano che “a Caltanissetta non c’è nulla”. La stessa incredulità che manifesta anche quando avverte il grande interesse che si è creato attorno alla sua scelta.

Un francese che lascia Parigi, scarta la Puglia (regione di origine della famiglia del padre) e si stabilisce a Caltanissetta, in una casa che si affaccia sulla chiesa di Santa Lucia.

Una scelta giudicata “folle” ma, del resto, l’affermazione è corretta perché la follia non è altro che il coraggio di osare manifestato dalle menti creative.

Pascal ha idee molto chiare e progetti concreti in cantiere. Si è tracciato un programma da poter seguire caratterizzato da obiettivi fattibili, da sviluppare poco per volta e uno dopo l’altro.

È necessario, innanzi tutto, “fare squadra”: ciascuno ha un’abilità, una competenza, un talento. È proprio quello che deve mettere a frutto lavorando in sinergia per un obiettivo comune.

“Io voglio portare a Caltanissetta il turismo di lusso. Sono certo che questo target resterà affascinato dal territorio incontaminato e dalle esperienze genuine”.

Non si tratta soltanto della valorizzazione della Settimana Santa e la sua tradizione unica in tutto il mondo (manifestazione che, a parere di Pascal, andrebbe promossa con maggiore orgoglio e intensità) ma anche di appuntamenti più “semplici” ma non per nulla banali.

La raccolta delle olive, la molinatura, la preparazione della ricottella, il trakking nelle campagne, la riscoperta dei monumenti storici. Tutte esperienze che i nisseni, forse, non sanno apprezzare con la stessa intensità di quella che manifesterebbe un turista straniero.

Per far questo, però, è necessario garantire ai viaggiatori un indotto di servizi correlati e, tra questi, non deve assolutamente mancare un resort con alloggi e ristorazione a cinque stelle. “È necessario alzare il livello della qualità poiché senza questo presupposto – ha spiegato Pascal Resta – sarà impossibile riuscire a fermare i viaggiatori. Continueranno a passare dall’autostrada, ammirare e proseguire”.

“Quando è morta mia nonna ho avvertito il richiamo delle mie radici – ha proseguito il giovane -. Prima di questo evento pensavo solo a viaggiare e scoprire l’Italia. Dopo, invece, ho capito di avere un compito da assolvere, una missione da portare a termine”. E chissà se negli anni ’60 quella bambina di 10 anni, guardando verso la città che diventava sempre più piccola e lontana, non abbia promesso di ritornare, mandando indietro un nuovo “germoglio” pronto a dare frutti.

Ma qual è la squadra che deve scendere in campo per risollevare le sorti dell’economia nissena?

Pascal Resta non ha tentennamenti né pregiudizi. “Allontano da me i pessimisti e chi si lascia dominare dai pensieri negativi. Servono persone che amino il territorio, motivate a far crescere il turismo, pronte a raccontare quanto di bello ci sia nelle nostre campagne e nelle nostre città. Soltanto raccontando la bellezza è possibile destare la curiosità di scoprire quei posti”. Proprio quello che sua nonna ha fatto lui e con i suoi 4 fratelli e sorelle.

“Basta lanciare una pietra nell’acqua e poi restare a osservare le onde autonome che ne derivano” ha spiegato Pascal raccontando di come sia facile trasformare una bella meta in cittadina di tendenza. “Noto, ad esempio, ha puntato in alto e, adesso, vive di rendita. Loro hanno il centro storico, noi la campagna. Non dobbiamo lasciarci intimorire”.

Caltanissetta, a livello turistico, è ancora un foglio bianco sul quale poter scrivere. “Non nego che ci sia molto lavoro da fare ma, al contempo, esistono ancora tante opportunità da cogliere e realizzare come meglio desideriamo”.

E nella sua visione strategica ottimista Pascal Resta include anche la pandemia: “Questo è un tempo in cui l’economia è ferma ed è possibile riflettere con molta attenzione, pianificare una strategia vincente. Non appena arriveranno i vaccini e si ricomincerà a viaggiare, le prime mete saranno in Europa. I Nisseni devono solo avere il coraggio di credere nella propria città, credere che Caltanissetta meriti di essere in cima alla lista dei desideri”.

Una sfida che non può più essere rimandata e a incitare i Nisseni è arrivato un giovane capace di guardare con genuina neutralità la bellezza del nostro territorio.

Pubblicità Elettorale