“Non capisco adesso questo atteggiamento scontroso e caotico da parte di alcune Regioni e di alcuni Comuni, che oggi dicono il contrario di ciò che dicevano il giorno prima.Bisogna chiudere, poi no, poi sì, poi lo sconcerto per aver chiuso. Giorni fa reclamavano più autonomia e oggi vogliono meno responsabilità”. Così su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
“Ieri è stato annunciato il nuovo dpcm in cui sono state inserite ulteriori restrizioni e una divisione a fasce del Paese, perché ogni area ha le sue specificità e un suo sistema sanitario in grado di rispondere a un determinato trend di contagi – sottolinea – Ora, io comprendo tutto, comprendo la sofferenza delle famiglie, la difficoltà delle imprese e di chi ha una attività. È tutto comprensibile.
La medesima situazione la viviamo tutti: la vivono i nostri parenti, i nostri cari, i nostri amici. C’è una pandemia e mezzo pianeta è chiuso per lockdown. Le persone muoiono. Ci sono 50enni che finiscono in terapia intensiva. Ecco, il quadro è abbastanza chiaro a tutti, ciononostante sono stato il primo a dire che le piazze vanno ascoltate perché ci sono proteste e proteste, non sono tutte uguali”