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Covid: vince fronte coprifuoco alle 22, regioni stoppano Dpcm

Redazione

Covid: vince fronte coprifuoco alle 22, regioni stoppano Dpcm

Mar, 03/11/2020 - 21:41

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Una riunione tra il premier Conte e i capi delegazione durata circa 7 ore ha sciolto il nodo sull’orario del coprifuoco. La ministra Bellanova ha tenuto il punto: chiusura alle 22. E anche il presidente del Consiglio Conte al termine di una lunga discussione ha mantenuto la posizione, rispetto all’ala ‘rigorista’ che puntava alle 21 e perfino alle 20. Ma e’ con le regioni che lo scoglio non e’ stato ancora superato. Molti governatori, non solo di matrice di centrodestra, hanno espresso perplessita’ sul Dpcm. Sia sui limiti imposti riguardo le zone rosse che su quelle arancioni, sia sull’assegnazione delle aree a rischio. “Destano forti perplessita’ e preoccupazione le disposizioni di cui agli articoli 1bis e 1ter che comprimono ed esautorano – si legge in una lettera firmata dal presidente della Conferenza Stato-Regioni Bonaccini, al premier Conte e ai ministri Boccia e Speranza – il ruolo e i compiti delle Regioni e delle Province autonome, ponendo in capo al Governo ogni scelta e decisione sulla base delle valutazioni svolte dagli organismi tecnici”.

I presidenti di Regione chiedono un confronto con il Comitato tecnico scientifico: “Non appaiono chiare – si legge in un altro passaggio della missiva – le procedure individuate e le modalita’ con le quali sono definite le aree e i territori a piu’ alto livello di rischio e le modalita’ e le tempistiche con le quali viene declassificato il livello di rischio. A questo percorso di analisi dei dati, le singole Regioni e Province autonome devono poter partecipare, anche in considerazione della ricaduta delle misure sul rispettivo territorio”. Si tratta di osservazioni che puntano a misure omogenee, oltre che alla contestualita’ dei ristori e dei congedi parentali. Le valutazioni delle Regioni sono state recapitate al presidente del Consiglio che ora prima di firmare il Dpcm – riferisce un governatore – “deve scegliere se il governo vuole procedere in autonomia o aprire una vera discussione”. “Il governo – rilancia il governatore della Liguria, Toti – si faccia vivo”. 

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