Salute

Rassegna Stampa. Caltanissetta, domani sera la protesta del “popolo” delle partite Iva al Comune

Lino Lacagnina - La Sicilia

Rassegna Stampa. Caltanissetta, domani sera la protesta del “popolo” delle partite Iva al Comune

Gio, 29/10/2020 - 09:55

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Arriveranno anche da altri centri della provincia per chiedere nuovi orari di apertura

La protesta del popolo delle partite Iva che contestano le stringenti disposizioni dell’ultimo Dpcm approda anche a Caltanissetta. Domani sera davanti Palazzo del Carmine, sede del Comune, a partire dalle 19 si terrà una manifestazione per protestare contro i provvedimenti del Governo nazionale che prevedono, tra l’altro, la chiusura di bar e ristoranti, a partire dalle ore 18, nonché la chiusura totale di palestre e piscine. Ad organizzarla saranno il rappresentante della Federazione dei pubblici esercizi di Confesercenti, un dipendente di una Sala Bingo, i rappresentanti delle Associazioni Sportive e delle Polisportive dilettantistiche, i quali prevedono la partecipazione di 350/400 persone a cui verrà chiesto di indossare i dispositivi di sicurezza e di mantenere le opportune distanze di sicurezza.

Arriveranno manifestanti anche da altri Comuni della provincia. Al loro fianco ci sarà anche la Confcommercio, oltre a tanti imprenditori in forma associata o autonomi che si ritengono comunque danneggiati dall’ultimo Dpcm. «I provvedimenti del Governo – sostengono gli organizzatori della manifestazione – decretano il fallimento di molte delle nostre imprese e la perdita di lavoro per decine di dipendenti. Ci stanno sottraendo, per decreto, il nostro lavoro, la nostra cultura, la nostra vita sociale e la nostra fonte di reddito. Chiederemo con forza, ma pacificamente, che la Regione Sicilia faccia valere la sua autonomia legislativa e modifichi il Dpcm con chiusure mirate, provvedimenti basati su evidenze scientifiche e dati sanitari epidemiologici.

Diciamo no alle chiusure generalizzate, no agli assembramenti, si ai controlli e alle misure di prevenzione». In effetti c’è rabbia e smarrimento in questa categoria di lavoratori che ogni mattina devono pensare come rendere produttiva la giornata che sta iniziando. Gli operatori, come hanno più volte sottolineato, non vogliono provvidenze o ristori, ma vogliono continuare a svolgere il loro lavoro nel rispetto di tutte le regole predisposte per fronteggiare l’emergenza sanitaria che il Covid-19 ha determinato. Tra gli operatori commerciali c’è pure tanta amarezza per il solco che si sta creando, nel confronto virtuale, tra chi vive di stipendio e chi invece il proprio reddito deve costruirlo giorno dopo giorno. Addirittura nel settore abbigliamento e calzature (a cui non è stata posta alcuna restrizione e che sta continuando ad osservare il normale orario di lavoro) c’è chi è arrivato ad auspicare la chiusura obbligatoria, visto che i negozi di questi settori accusano ormai da troppi giorni l’assenza della clientela, auspicando anzi che di questo vertiginoso calo di vendite le autorità nazionali tengano conto.

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