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Italia, numeri “devastanti”. Lockdown ‘ipotesi realistica’, Conte: “Raggiunta soglia critica”

Redazione

Italia, numeri “devastanti”. Lockdown ‘ipotesi realistica’, Conte: “Raggiunta soglia critica”

Gio, 29/10/2020 - 18:03

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L’incubo lockdown si sta materializzando. È l’argomento principale del dibattito politico, nonostante il premier, Giuseppe Conte, anche nell’informativa al Parlamento sul nuovo Dpcm continui a respingere queste voci. È una marea che monta nei commenti di deputati e senatori, della maggioranza quanto dell’opposizione, che prendono ad esempio ciò che sta accadendo in giro per l’Europa, soprattutto sull’asse Berlino-Parigi. Qualcuno arriva a far notare che lo stesso capo del governo ne parli apertamente quando dice che “risulta ormai difficoltoso, per gli operatori, tracciare in modo completo le catene di trasmissione” citando proprio i casi di Germania e Francia.

In effetti, lo scenario tracciato da Conte non lascia tranquilli: “I dati delle ultime settimane indicano una curva epidemiologica in rapida crescita, l’indice Rt ha raggiunto la soglia critica di 1,5 e il numero di nuovi positivi è cresciuto in maniera preoccupante”. Il pericolo è dietro l’angolo, la rete ospedaliera è già tornata in affanno e le terapie intensive si riempiono nuovamente, dopo la boccata di ossigeno registrata in primavera inoltrata e in estate.Ma il premier non ci sta a farsi impallinare. E reagisce: “Le misure adottate si pongono in continuità con le decisioni sin qui assunte dal Governo, tutte ispirate ai principi di massima precauzione, proporzionalità e adeguatezza e mai tendenti a sottovalutare la severità e l’imprevedibilità della pandemia”.

Per dirla senza peli sulla lingua: “Non abbiamo mai affermato di essere fuori dal pericolo e da una costante condizione di necessaria allerta”. Inoltre, “le misure introdotte si fondano su indicazioni e raccomandazioni elaborate da esperti e scienziati, nell’ambito di protocolli internazionali”. Il presidente del Consiglio sfrutta l’occasione per rispondere anche ad altre critiche, come quelle sulla chiusura dei teatri e l’obbligo di didattica a distanza al 75% nelle scuole secondarie superiore: “Questa misura ci è costata molto”. Ma non solo, visto che la protesta sale nelle città dopo lo stop a bar, locali e ristoranti: “La decisione di sospendere o ridurre temporaneamente l’attività in alcuni settori non deriva dal mancato rispetto delle misure di sicurezza” o dal fatto che vengano considerate “non essenziali”.

Se “siamo stati costretti a una scelta così radicale e dolorosa – spiega – è solo per ridurre le occasioni di socialità e relazione, soprattutto in quei contesti in cui è più facile che venga abbassata la guardia”.La situazione è difficile. Anzi, per dirla con le parole di Conte: “Regna ancora grande incertezza, insicurezza”. E quando dice che il governo “ce la metterà tutta per mettere in sicurezza il Paese”, molti ci hanno visto all’orizzonte una stretta imminente. Peraltro confermata dal coordinatore del Comitato tecnico-scientifico, Agostino Miozzo, che, prendendo come metro di giudizio la curva di contagi dei Paesi europei, non può che inserire il lockdown tra le “ipotesi realistiche”.

Sarebbe l’ultima spiaggia, ovviamente, ma oggi è meno lontana dei giorni scorsi. Ormai ne sono consapevoli nelle istituzioni, così come tra le forze politiche. Se pure Maria Elena Boschi, nel suo intervento a nome a Montecitorio, rivolta a Conte, tende la mano di Iv: “Lo sa lei e lo sappiamo anche noi, che forse la promessa” di evitare la soluzione più estrema “dovrà essere smentita a breve”. Ma se ne stanno facendo una ragione anche le opposizioni. Almeno a sentire Matteo Salvini, nonostante prima ammetta che “se necessario si può fare”, e poi tenti di tirare il freno invitando a “fare di tutto per scongiurare il lockdown”. Segno che il tempo delle ‘scelte dolorose’ sta tornando. 

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