Salute

Caltanissetta, Giornata dei bambini mai nati: la testimonianza di una mamma “CiaoLapo”

Marcella Sardo

Caltanissetta, Giornata dei bambini mai nati: la testimonianza di una mamma “CiaoLapo”

Gio, 15/10/2020 - 07:50

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Oggi, 15 ottobre, si commemora la giornata dei bambini mai nati. A Caltanissetta, a sostenere le famiglie che hanno vissuto questa difficile e dolorosa esperienza, è presente la sezione locale di “CiaoLapo onlus”.

Quest’anno, date le restrizioni legate al contenimento del Covid 19, non è stato possibile organizzare manifestazioni pubbliche. Il contatto umano e il sostegno, però, continuano a essere garantiti.

Ed è per questo che abbiamo chiesto a una madre di parlare la sua esperienza. Un racconto che vuole essere un incoraggiamento per tutti coloro i quali vivono questo travaglio interiore e un invito a imparare a gestire quella “luce” senza lasciarsi accecare.

<<Era il 2014, quando per la prima volta, digitando le parole “bambino morto in gravidanza”, mi imbattevo nel forum di CiaoLapo. Avevo perso il nostro tanto atteso bambino.

Ero alla trentanovesima settimana di gravidanza, ormai mancava veramente poco, pochi giorni alla data presunta del parto. Tutto era pronto: corredino, bomboniere, culletta, la cameretta dipinta di blu. Anche noi eravamo pronti, non vedevamo l’ora di stringere tra le braccia quel figlio che mi dava dolcissimi calcetti. Eravamo alla fine, una gravidanza senza problemi, una gravidanza felice, serena. Una sera, non l’ho sentito più muovere, mi dico che è normale, che ormai è bello grosso e ha poco spazio. Ma un pensiero mi assillava, come era possibile che non si muovesse neanche un po’, se fino al giorno prima aveva scalciato come un cavallino?! Non riuscivo a prendere sonno, chiedo a mio marito di portarmi in ospedale per un controllo, giusto per stare più tranquilla.

All’ecografia quella terribile frase: mi dispiace non c’è battito. Sul monitor quell’ immagine immobile, nessun cuoricino che pulsava, il mio bambino non c’era più.

Era ancora dentro di me, ma non viveva più. Non riuscivo a comprendere questo concetto. Mi sentivo estraniata, in un sogno, anzi in un incubo, l’incubo peggiore della mia vita. Non riuscivo a piangere, ero sotto shock. Guardavo gli occhi di mio marito e vedevo il vuoto, lo stesso vuoto che era dentro di me. Passammo la notte più buia della nostra vita, la passammo a pregare, sperando in un miracolo, in un errore. L’ indomani mi avrebbero indotto il parto e dopo due giorni, il 22 gennaio alle 23.58 nasceva Filippo, con gli occhi chiusi, le guance paffute, le labbra rosse imbronciate. Avrei voluto prenderlo in braccio, avrei voluto dirgli quanto lo amavo e quanto lo avevo desiderato, ma non l’ho fatto. Nessuno mi ha spiegato che potevo farlo. Avrei voluto fargli una foto, quell’ unica foto che avrei potuto fare vedere ai fratelli che sarebbero venuti dopo di lui. Purtroppo, il personale medico spesso non sa bene come comportarsi di fronte ad un evento così traumatico e dunque non riesce ad accompagnare adeguatamente i genitori che devono salutare per sempre il proprio figlio.

Arrivati a casa, con le braccia vuote e gli occhi pieni di lacrime, navigando su internet alla ricerca di riposte alle mie tante domande, trovai il forum di CiaoLapo. Li mi rifugiavo e leggevo le storie degli altri genitori cosiddetti “speciali”, speciali perché diversi dalla normalità, genitori orfani di figli. Lì ho trovato tutta la comprensione, il sostegno, il rispetto di cui avevo bisogno. Negli anni sono nate delle profonde amicizie e porto nel mio cuore anche tanti bambini che, come il mio, hanno lasciato troppo presto questa terra. Era un luogo protetto, dove nessuno pronunciava frasi banali, come quelle che tutti intorno a noi dicevano nel goffo tentativo di consolarci: “Siete giovani”, “ne farete presto un altro”, “meglio prima che dopo”, “pensa se era malato”, “non piangere”.

Ma come si fa a non piangere? Eravamo in lutto, un lutto che purtroppo spesso non viene compreso. E CiaoLapo fa anche questo, promuove la consapevolezza sul tema del lutto perinatale, anche attraverso delle campagne informative di sensibilizzazione sociale”.

Nei mesi successivi grazie ai volontari e agli altri genitori di CiaoLapo abbiamo vissuto il nostro lutto sentendoci compresi e supportati anche per quanto riguarda le indagini che ci hanno portato a fare luce sulle cause della morte del nostro bambino. Abbiamo partecipato e continuiamo a farlo, a numerose iniziative promosse dall’ associazione (“La coperta della memoria”, “August 19 th -Dayof hope, World Wide Prayer Flag project” , “Babyloss awareness” il 15 ottobre, “Mettiamoci la faccia” per citarne alcune) iniziative che ci permettono di mantenere vivo il ricordo di nostro figlio, che anche se non si vede, continua a vivere dentro ai nostri cuori.

“Nessun piede è troppo piccolo per non lasciare la sua impronta su questa terra”.

Claudia e Alfredo, i genitori di Lapo hanno fatto qualcosa di straordinario, anziché farsi sopraffare dal dolore e dalla disperazione, sono riusciti a trasformarli in qualcosa di positivo, in aiuto concreto verso altre famiglie, un aiuto disinteressato, mossi unicamente dall’ amore per il loro figliolo.

Li ringrazierò sempre, e per questo senso di gratitudine e di appartenenza ad una grande famiglia, che ho deciso di diventare volontaria e offrire il mio aiuto ad altri genitori in difficoltà, insieme a Maria Grazia, Roberta, Danilo e Francesco. Perché i nostri figli, come stelle cadenti hanno una vita breve, ma lasciano una grande scia luminosa di immenso amore>>.

Per qualunque supporto o informazione è possibile contattare il gruppo di Ciao Lapo a Caltanissetta chiamando la dottoressa Maria Grazia La Tona al numero 3493610513. Il gruppo di volontari è formato da Roberta Bonaffini, Ivana Gioè, Danilo Costa e Francesco Cottone.

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