Salute

L’estumulazione della salma di Aldo Naro per l’autopsia bis: la commozione della manma

Claudio Costanzo - La Siciia

L’estumulazione della salma di Aldo Naro per l’autopsia bis: la commozione della manma

Gio, 10/09/2020 - 07:34

Condividi su:

SAN CATALDO. Per amore, si soppor-
ta tutto. E’una forza che, coniugata al-
la sete di verità e giustizia, spinge oltre
il dolore del fisico e dell’anima. Tutto
questo traspariva, ieri, dall’incedere e
dal contegno mostrato dai familiari di
Aldo Naro, il giovane medico la cui sal-
ma è stata riesumata al cimitero co-
munale (“blindato” per l’intera matti-
nata) ad oltre cinque anni dalla morte,
avvenuta per mano di assassini nella
discoteca “Goa” di Palermo nel 2015.
Ebbene, papà Rosario, mamma An-
na Maria e la sorella Maria Chiara han-
no rivisto Aldo: su disposizione della
Procura, dopo la riesumazione è stato
richiesto anche il riconoscimento del
corpo. «Più che uno strazio», lo hanno
definito gli stessi congiunti, i quali pe-
rò non hanno battuto ciglio: tutti in-
sieme hanno assistito alla ricognizio-
ne dei resti di Aldo. Al cimitero sono
intervenuti, tra gli altri, il comandan-
te della Compagnia di Caltanissetta
dei Carabinieri, capitano Salvatore
Vilona, autorità sanitarie dell’Asp,
funzionari del Comune, il consulente
di parte di uno degli indagati per l’o-
micidio, gli avv. Salvatore e Gloria Fal-
zone quali legali della famiglia Naro.


Fiori nelle mani di mamma Anna
Maria e della sorella Gabriella; indos-
so la maglia con il volto sorridente del
giovane scomparso ed il messaggio in
voga da cinque anni: «Verità per Aldo
Naro». Mattinata lunghissima, inizia-
ta prima delle 9, con il feretro estumu-
lato dalla cappella di famiglia intorno
alle ore 11 e trasportato poco dopo in
camera mortuaria per dissaldare la
bara e procedere col riconoscimento.
All’uscita, la famiglia Naro non ha
lesinato parole ed emozioni, non sen-
za far trasparire un’evidente commo-
zione: «Il corpo di Aldo è per lo più in-
tegro – le parole di papà Rosario -. Aldo
è sereno e almeno questo, nei limiti
del possibile, dà un po’ di pace. Mia
moglie e mia figlia hanno aspettato
con ansia e con strazio questo mo-
mento, ma avevano anche l’immenso
desiderio di rivedere Aldo. E lui s’è
mantenuto per lo più integro: ciò mi
riporta alla mente santa Eustochia
Smeralda Calafato, religiosa messine-
se il cui corpo a secoli dalla morte è an-
cora incorrotto. Nell’amarezza di que-
sti giorni, ciò mi dà tanta consolazio-
ne. Adesso affrontiamo il viaggio per
Catanzaro: un viaggio doloroso, ma
con la speranza di ricevere giustizia».
Candore nel volto della mamma An-
na Maria, che dolcemente indicava co-
me una farfalla fosse sempre al suo
fianco: per gli antichi, questi insetti e-
rano messaggeri dell’altro mondo,
spiriti che avevano il profumo dei cari
defunti passati oltre. «E’ stato un nuo-
vo incontro con Aldo – le sue parole
dopo una carezza al feretro -. Sembra-
va un santo e ringrazio Dio per la gra-
zia di rivederlo non completamente
deteriorato: è una carezza al cuore. Se
solo ci fosse stato uno di noi familiari
quella notte, non gli sarebbe successo
niente. Io avrei dato la vita per mio fi-
glio: quanta paura e quanta sofferen-
za gli hanno provocato! Manco un ca-
ne dovrebbe provare quel dolore. Ora,
la nostra forza sta nel desiderio che e-
merga la giustizia». Così Maria Chiara:
«Sono molto provata. Era una situa-
zione evitabile, se solo i referti fossero
stati conservati in maniera adeguata.
Noi, comunque, siamo venuti fin qui
perché mio fratello possa avere giu-
stizia e per farlo riposare in pace».

Pubblicità Elettorale