Dal primo settembre sarà abolito il superticket, cioè la quota aggiuntiva di 10 euro sul ticket per le visite mediche specialistiche e gli esami clinici.
Il superticket era stato introdotto come ‘tassa provvisoria’ nel 2011, durante il periodo della Spending review. L’abolizione, prevista nell’ultima manovra, è diventata legge il 23 dicembre con l’approvazione definitiva della Legge di Bilancio 2020 da parte del parlamento e vale circa 165 milioni di euro nel 2020 e di 490 per gli anni successivi, tutte risorse extra Fondo Sanitario Nazionale.
Una novità accolta con soddisfazione dal ministro della Salute Roberto Speranza secondo cui con questa novità, si cancella una “misura iniqua che ha pesato soprattutto su chi ha meno possibilità di curarsi a causa del basso reddito, ovvero secondo stime circa 4 milioni di persone”.
Resta, invece, per chi non è esonerato in base al reddito, il costo del ticket in sé, variabile a seconda delle prestazioni sanitarie e pari a circa 30-35 euro.

