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Premio alla carriera per Giorgio Villa: “Il teatro passione e motivo di vita”

Redazione

Premio alla carriera per Giorgio Villa: “Il teatro passione e motivo di vita”

Ven, 29/11/2019 - 11:38

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CALTANISSETTA – Il “marchio” dell’attore lo ha sempre mantenuto, anche quando svolgeva il suo lavoro di vigile urbano cominciato nel 1975 e concluso alla fine del 2011. Sempre pronto alla battuta, ma inappuntabile nell’espletamento del dovere. Questo è Giorgio Villa che ci tiene a rimarcare di non avere mai “mischiato” il lavoro con la sua grande passione: il teatro. «Entrai a far parte della Polizia municipale nel 1975 – ricorda Villa che il prossimo 18 gennaio compirà 70 anni – da semplice vigile urbano, con la qualifica di motociclista di viabilità stradale. Ne sono uscito con i gradi di vice comandante assegnatimi con determina dal comandante del periodo Ippolito Cucchiara. In tanti anni di lavoro mi sono occupato di tutto. Tra gli incarichi più impegnativi la conduzione dell’ufficio Annona e Licenze e la direzione della squadra di Tutela ambientale. Non ho mai limitato il mio impegno di dipendente comunale ogni volta che ero impegnato a preparare i lavori teatrali, nemmeno quando, concluso il turno, andavo di pomeriggio a Pedara per partecipare alle prove del “Teatro A1” di Catania che Tony Musumeci fondò nel 1999, impegno che mi consentì di fare il salto di qualità, da attore dilettante a “professionista” del palcoscenico. Finite le prove tornavo a casa di notte, pronto a presentarmi in ufficio il mattino successivo». Ma come “nasce” il Giorgio Villa attore? «Esattamente 60 anni fa – ricorda – feci il mio esordio partecipando ad una commedia scritta dall’allora vescovo di Ragusa, mons. Francesco Pennisi, e proposta da padre Bufalino, vice parroco della chiesa Regina Pacis quando questa era nei locali sottostanti la scuola di piazza Martiri d’Ungheria. Avevo 9 anni e partecipai con grande gioia alla rappresentazione parrocchiale. Qualche mese dopo, invece, piansi per essere stato lasciato solo dai miei coetanei, dopo un mese e mezzo di prove, compromettendo la messa in scena di un’altra commedia». La prima volta che calcò un palcoscenico Giorgio Villa aveva 16 anni. «Mi chiamarono – dice – per presentare il 1° Festival canoro. Ma nel frattempo, frequentando l’istituto “Rapisardi”, ebbi anche modo di partecipare a due edizioni del mitico “Rapisardi Show”, un appuntamento che tutte le scolaresche della città aspettavano perché si trattava di uno spettacolo satirico in cui veniva proposta anche tanta musica. I “tempi” della recitazione cominciai ad apprenderli andando a cinema e seguendo le commedie che la Rai proponeva i martedì sera. Ero affascinato dalla bravura degli attori protagonisti: tra questi certamente Tòtò, Eduardo e Peppino De Filippo, Nino Taranto, Aldo Fabrizi». La storia del teatro nisseno prende avvio nel 1971 quando nasce il gruppo dei “Quindici” fondato – manco a dirlo – da Giorgio Villa e dal suo caro amico Peppe Nasca. «Eravamo appassionati di teatro – spiega Villa – e aggregammo a noi parenti ed amici. Tra questi anche Maria Domenica Lipani che poi sposai nel 1976 e con la quale abbiamo procreato tre figli: Ilaria, Antonio, Machaela. Oggi siamo circondati anche da sette nipoti, e tra questi c’è pure un Giorgio Villa che ha quasi 10 anni e che quando aveva 6 anni e mezzo coinvolsi in un mio spettacolo. Chissà…». I “Quindici” però (tra i quali c’era pure Michele Abbate, poi sindaco di Caltanissetta, ucciso nel 1999) hanno però breve durata. Ma nel 1978, su iniziativa di Venanzio Roncato (un catanese che lavorava alla Sip di Caltanissetta) e a Enzo Scalisi (già dei “Quindici”) viene fondata la cooperativa del Piccolo Stabile Nisseno che aggrega tutti i giovani appassionati di teatro. «Portammo in scena tutte le opere di Martoglio – ricorda Villa – e poco alla volta cominciammo a proporre lavori sempre più impegnativi». Nel 1996 la tragica fine di Peppe Nasca (storico direttore artistico e regista di tanti lavori portati in scena). La cooperativa perde coesione ma lo zoccolo duro degli attori nisseni trova la forza di ripartire con la costituzione della Nuova Compagnia dello Stabile Nisseno. Tra questi c’è anche Giorgio Villa che però dopo alcuni anni (2007) decide di uscire dal gruppo e fondare l’Accademia dei Guitti, ancora oggi impegnata (con Michele Privitera e Alessandra Falci ma senza più Giorgio Villa) nella organizzazione della rassegna del teatro comico proposto dal “Rosso di San Secondo”. Anche senza il suo attore più rappresentativo, comunque, lo “Stabile Nisseno” va avanti per la sua strada e proprio quest’anno è tornato a proporre al “Margherita” la rassegna teatrale della domenica pomeriggio. Giorgio Villa però non riesce a staccarsi dal teatro. «Non sono riuscito a farne mai a meno. Il teatro è stata la mia vita e durante questi anni ho avuto modo di lavorare con attori di grandi qualità. Già nel 1979 per esempio, quando a Catania nacque il Teatro di Reviviscenza grazie ad Alfredo Mazzone, mi ritrovai a recitare a fianco di Giulio Brogi, Anna Teresa Rossini, Nunzia Greco, Edoardo Siravo e soprattutto Raffaele Giangrande che mi insegnò tanto. Ricordo che un anno “bruciai” tutte le mie ferie estive pur di stare al suo fianco. Il vero e proprio “salto di qualità” lo compii nel 1999 quando con il “Teatro A1” fummo a lungo protagonisti nel teatro Metropolitan di Catania, portando in scena i lavori di Tony Cucchiara e varie operette. Questa esperienza è andata avanti sono al 2007». L’amore per il teatro che sta accompagnando la sua vita, lo induce però a sempre nuove sfide. «Da qualche giorno – annuncia infatti – mi sono lanciato in una nuova avventura. Assieme ad Ernesto Cerrito, Peppe Martorana e Ivan Passanisi, abbiamo costituito “Teathron”. Siamo già impegnati con tanti giovani cantanti e attori nella preparazione di un musical dal titolo “Il più grande spettacolo del mondo” (ispirato al circo Barnum”) che porteremo in scena a marzo». Dalla… strada (in quanto vigile urbano) e dai palcoscenici calcati in tanti anni di attività, Villa ha potuto “osservare” la città che cambiava e con essa i nisseni suoi concittadini. «Amo Caltanissetta, è la mia città – dice – ma proprio perché mi sento legato ad essa indissolubilmente sento di dovere essere critico. È una città che non vuole crescere, intorpidita, pronta a denigrare salvo poi offrirsi a chi arriva da fuori, con pochissimi slanci imprenditoriali. Questo colpevole distacco sta facendo morire le tradizioni più genuine della nostra terra, e senza radici non si cresce. Alla città manca, per esempio, un uomo dalla grande carica coinvolgente quale era il dott. Michele Aldo Giammusso, direttore dell’Ispettorato Agrario (fu lui che “inventò” la Fiera Centro Sicula) e soprattutto presidente della Pro loco per tanti anni. In occasione degli eventi più festosi era capace di coinvolgere la città intera. Oggi, invece, tutti a casa davanti al computer, disinteressati del destino della città che offre loro il lavoro e magari anche il benessere, aspettando… ‘a bifara mmucca!». Sabato sera Giorgio Villa riceverà un premio alla carriera offerto dall’Amministrazione comunale. Sarà l’attore Flavio Bucci, che subito dopo sarà protagonista dello spettacolo “E pensare che ero partito così bene” che apre la stagione teatrale 2019/2020, a consegnargli il riconoscimento. «È un premio – dice – che mi inorgoglisce e mi gratifica per la mia totale dedizione al teatro. Non mi aspettavo tale attenzione e per questo sento il dovere di ringraziare sia il sindaco Gambino che i suoi assessori. L’applauso che immagino mi verrà riservato lo dedico però a tutti i compagni di viaggio che hanno contribuito a fare la storia del teatro nisseno». (di Lino Lacagnina, fonte La Sicilia)

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