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Rassegna Stampa. Ex sindaci, deputati, assessori. Chiesti 87 rinvii a giudizio

Redazione

Rassegna Stampa. Ex sindaci, deputati, assessori. Chiesti 87 rinvii a giudizio

Ven, 23/08/2019 - 17:32

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PALERMO – Si dovranno presentare in 87 davanti al giudice per l’udienza preliminare Claudio Bencivinni il prossimo 4 dicembre. Sono gli imputati per i quali il pubblico ministero di Termini Imerese Annadomenica Gallucci ha chiesto il rinvio a giudizio. Sarà il gup a stabilire se finiranno sotto processo oppure saranno prosciolti.

I fratelli Caputo sono indagati per attentato ai diritti politici dei cittadini. Avrebbero ingannato gli elettori facendo credere che il candidato in lizza non fosse Mario, ma il più famoso Salvino. Per questa vicenda sono indagati, oltre ai Caputo, anche Pagano e Attaguile (quali ispiratori del presunto raggiro elettorale), Benito Vercio e Stefano Vinci quali “agevolatori” nel corso della campagna elettorale.

Via via con gli accertamenti dei carabinieri della compagnia di Termini Imerese sarebbe emerso un vorticoso giro di promesse in cambio di voti: posti di lavoro, trasferimenti di ufficio, accesso ai corsi di laurea a numero chiuso, affidamenti di servizi, superamento degli esame di maturità. Le indagini avrebbero scoperchiato un pentolone maleodorante. Inquinate sarebbero state anche le elezioni a Termini Imerese dove Caputo si sarebbe speso per fare votare il candidato a sindaco Giunta e al consiglio comunale Loredana Bellavia.

Ad Aricò viene contestato di avere promesso in cambio dei voti un’assunzione in un centro clinico come tirocinante con un compenso di 500 euro mensili. Nel caso di Cordaro, si leggeva nell’avviso di conclusione delle indagini, che “Patanella Vito prometteva a Giunta Francesco, per garantirgli il successo elettorale, un posto di lavoro come corriere, per il tramite di Cordaro Salvatore, detto Toto; Giunta Francesco decideva di far assumere un elettore a piacimento di Rio Agostino, in cambio dell’appoggio elettorale di quest’ultimo; inoltre, Cordaro Salvatore sia prima che dopo l’elezione di Giunta Francesco, più volte assicurava a Rio Agostino”.

C’è poi il caso di Giuseppe Ferrarello, pure lui candidato alle Regionali: si parla di schede sparite e taroccate in un seggio elettorale. L’ex governatore Cuffaro è indagato per corruzione elettorale in concorso con Filippo Maria Tripoli perché “per ottenere il voto elettorale a vantaggio di Tripoli Filippo Maria, candidato alle elezioni regionali del 5.11.2017, Cuffaro Salvatore e Tripoli Filippo Maria promettevano a Amodeo Giuseppe e Amodeo Antonino, che accettavano la promessa, l’assunzione di Amodeo Giuseppe presso l’Assemblea Regionale Siciliana; assunzione che, in effetti, avveniva il 3.4.2018, quando Amodeo Giuseppe stipulava un contratto con il gruppo parlamentare del partito ‘Popolari ed Autonomisti’”. Per gli Amodeo non è arrivata però la richiesta di rinvio a giudizio. A completare il quadro anche presunti casi di assenteismo fra i dipendenti comunali di Termini Imerese e l’utilizzo improprio del parco macchine da parte del sindaco Giunta, indagato per peculato.

Riccardo Lo Verso – LiveSicilia.it

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