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Ambiente di lavoro: una psichiatra statunitense spiega come gestire i colleghi stronzi

Redazione

Ambiente di lavoro: una psichiatra statunitense spiega come gestire i colleghi stronzi

Mer, 31/07/2019 - 18:21

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Tutti quanti prima o poi incontriamo colleghi difficili con cui siamo costretti a lavorare, che ci piaccia o no. Queste mele marce sono di vari tipi, e con i loro scoppi di rabbia, espressioni di sufficienza o manie di protagonismo mandano l’ufficio in tilt. In The Schmuck in My Office: How to Deal Effectively with Difficult People at Work, Jody J. Foster—docente di psichiatria alla University of Pennsylvania—spiega come comportarsi con tutti gli stronzi in ufficio, analizzandone i tratti caratteriali che ne determinano l’ingestibilità.

“Non penso che si sveglino la mattina e decidano ‘oggi romperò le palle’,” dice. “Molti conflitti  nascono semplicemente perché ognuno ha una personalità, e le personalità si esplicitano anche sul luogo di lavoro. E a volte magari si scontrano con la cultura o il gruppo con cui stanno lavorando.”

C’è da dire che un ufficio presenta già di per sé potenziali elementi di discordia, competizione, stress e tossicità emotiva. Foster ha creato una lista di archetipi che non si vuole esaustiva, ma che rappresenta i tipi di colleghi che ha incontrato lei stessa sul posto di lavoro. In quanto psichiatra usa una terminologia medica, ma non vuole in alcun modo fare diagnosi. Piuttosto, analizza i diversi tratti e fa delle ipotesi su come fermare sul nascere un litigio.

“Classificare le persone ha un vantaggio,” dice. “Ed è che le persone con tratti caratteriali simili tendono ad agire in modi simili. Se riesci a capirlo, se riesci a non dico fare una diagnosi ma cogliere le caratteristiche comuni, vivi meglio.”

Ecco tutti i tipi di rompipalle che puoi trovare in ufficio, ed ecco come comportarti con loro. Magari ci sei anche tu.

IL NARCISO

“Si spiega da sé,” dice Foster. Ed è il disturbatore più comune, secondo la ricerca. Forse ce l’avete presente: narcisista, egocentrico. “Un pavone,” dice Foster. “Tutto ruota intorno a lui. Si fa come dice lui. Si fa bello del lavoro degli altri. Ha un ego gigantesco.”

Il Narciso è condiscendente, sempre in cerca di attenzioni, e molto arrogante. E pare anche essere, secondo Foster, uno dei più difficili con cui avere a che fare, perché l’atmosfera dell’ufficio in sua presenza diventa immediatamente rovente. “L’ambiente diventa competitivo, non più un posto dove ci si aiuta a vicenda,” dice Foster. “Quando hai a che fare con un Narciso, la cosa migliore è prenderlo per l’ego. Per esempio riconoscere occasionalmente i suoi risultati, la sua forza o il suo contributo può evitare scoppi d’ira o commenti sprezzanti.”

LA VENERE ACCHIAPPAMOSCHE

Secondo Foster la Venere Acchiappamosche ti seduce, si guadagna la tua fiducia, e poi all’improvviso fa di te quello che vuole. “È una persona che alterna momenti di stima enorme nei tuoi confronti a momenti in cui ti ignora totalmente, ma può anche cercare di distruggere te o progetti vari,” dice. “La Venere Acchiappamosche può causare enormi drammi in ufficio, è il tipo di persona con cui bisogna sempre sondare il terreno per non farla scattare. Per andarci d’accordo devi fissare dei limiti, e continuare a ribadirli. Vuole avere delle certezze. Vuole che esista una struttura ben definita, perché ha bisogno di certezze.”

IL PERFETTINO

Il Perfettino è ossessivo, il direttore di un singolo dipartimento che non riesce a vedere la spiaggia ma solo un granello di sabbia per volta, e non ti lascia fare il tuo lavoro perché ha sempre bisogno di farti appunti su appunti. La cosa peggiore è che spesso è una persona apprezzata, come dice Foster: “Sono spesso tenuti in grandi considerazione e promossi a ruoli importanti perché ‘hanno l’occhio per i dettagli’ e questo ovviamente è positivo.” Una volta che hanno un ruolo di potere, però, i Perfettini si dimostrano inadatti, e chi lavora sotto di loro ne soffre. “Hanno la visione a tunnel, non riescono a considerare l’immagine nell’insieme,” aggiunge Foster.

Per sopravvivere, evita di mettere in discussione direttamente la sua natura orientata al dettaglio. Esprimi apprezzamento per il suo spirito lavorativo ed enfatizza il tuo. Foster consiglia anche di non fare promesse che non puoi mantenere e di prenderti sempre la responsabilità dei tuoi errori. “Se possibile, queste persone dovrebbero sempre lavorare in ruoli orientati al dettaglio, con deadline e direzioni precise.”

IL DISTRATTO

Il Distratto è quello che non riesce proprio a organizzarsi, né a gestire il suo tempo, né a finire quello che ha iniziato. Sono persone che fanno fatica a prestare attenzione o concentrarsi,” dice Foster, consigliando di essere sempre chiari, pazienti e costanti nel rapporto con loro. “Bisogna incoraggiare il Distratto a non prendere troppi impegni. A finire una cosa prima di cominciarne un’altra.”

MR. HYDE

“Mr. Hyde è il nome che ho dato alle persone con problemi di dipendenze che non riescono a tenere fuori dal luogo di lavoro,” dice Foster. “Assumi un Dr. Jekyll e, all’improvviso, si trasforma in un’altra persona.” Che può essere difficile da inquadrare, ma di sicuro ci sono dei segnali. “Devi stare attento ai cambiamenti. Ci possono essere momenti in cui si comporta come prima, ma poi deraglia nuovamente. Forse sta cercando di correggere il proprio comportamento, di rimanere sobrio durante la settimana, ma ovviamente anche un consumo di droga o alcol non quotidiano può causare malfunzionamento e difficoltà di rapporti in ufficio.”

Per relazionarti con un Mr. Hyde, dice Foster, devi essere deciso. “Devi rendere chiaro che sei lì per aiutare. Sii fermo nel porre dei limiti e specificare le conseguenze della violazione di quei limiti. Dì anche che sei consapevole che il tentativo di rimanere sobri può essere difficile.”

IL PERSO

Il Perso si riconosce perché ha la morte negli occhi. È una persona che ha avuto molto successo nella sua carriera, ma ora è decaduta. Sbaglia e poi si incazza quando gli si fanno notare i suoi errori. “È molto difficile, soprattutto con una persona che fa da tempo il tuo lavoro, fare presenti problemi di declino cognitivo o lavorativo, ma possono esseri problemi molto impattanti in una dinamica da ufficio,” dice Foster, che consiglia di parlare con il Perso per invitarlo ad aprirsi sui problemi che sta vivendo. “Usa un linguaggio chiaro e semplice,” consiglia. “Se puoi, offri il tuo sostegno.”

IL ROBOT

Il Robot è una persona dalle limitatissime capacità sociali, incline a riti ossessivi che possono mettere a disagio i colleghi. Dato che ha un carattere così emotivamente disconnesso, spesso non viene capito dai colleghi, e questo lo fa arrabbiare. Ma stiamo parlando di lavoro, quindi bisogna cercare di gestirlo. Per farlo, Foster suggerisce piuttosto faccia a faccia che riunioni di gruppo. “L’ideale è affidare al Robot compiti fissi e rigidi,” dice. “Anche aiutarlo a capire che il suo comportamento ha un impatto negativo sugli altri è utile.”

L’ECCENTRICO

Lo conosciamo tutti bene. L’eccentrico è la persona strana o bizzarra che riempie l’ufficio di miti. Foster ha un aneddoto a riguardo: una dottoressa con cui lavorava un tempo, una professionista perfettamente funzionale che faceva tutto nel migliore dei modi—ma non appena la conversazione si faceva più informale ti diceva di credere che ogni singola malattia sulla terra dipendesse da… intossicazione da piombo.

“Gli Eccentrici possono generare problemi sul posto di lavoro perché be’, sono strani, ma di solito non sono difficili da trattare,” dice. Per averci a che fare, il meglio è far notare gentilmente che non pensi che dovrebbero condividere la loro opinione con gli altri, in ufficio.

IL SOSPETTOSO

Il Sospettoso ha una mente paranoica, per lui il mondo è pieno di cospirazioni ai suoi danni. Pensare sempre che qualcuno, in qualche modo, lo stia fregando, o che qualcuno non gli stia dicendo la verità. “Individui simili sono sempre sul chi va là perché pensano che qualcuno voglia ferirli, sfruttarli o ingannarli,” dice Foster. “Giudicano le relazioni secondo parametri di fiducia e fedeltà.” Foster suggerisce di essere molto chiari e diretti con loro, offrendo alternative diverse quando possibile per aiutarli a sentirsi in controllo di quello che succede. “Parlare faccia a faccia con parole e frasi semplici è l’arma migliore,” nota la psichiatra, aggiungendo che il Sospettoso è il più incline a gesti violenti in ufficio. E infatti Foster mette in guardia, “Cerca sempre di non prenderli di petto.

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