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Caltanissetta, due diligence all’Ato CL1. La Giunta: “A tutela delle finanze pubbliche, ci aspettiamo collaborazione”

Redazione

Caltanissetta, due diligence all’Ato CL1. La Giunta: “A tutela delle finanze pubbliche, ci aspettiamo collaborazione”

Dom, 03/06/2018 - 13:03

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CALTANISSETTA – L’amministrazione comunale per voce del sindaco, Giovanni Ruvolo e dell’assessore ai Beni finanziari e patrimoniali, Maria Grazia Riggi, risponde ai 14 consiglieri comunali che hanno denunciato un asserito “scandalo” per l’avvio di unadue diligence nei confronti dell’operato dell’Ato ambiente CL1 in liquidazione di cui il Comune è socio.

«Forse i consiglieri non sanno che è diritto e dovere di ogni socio, a tutela dell’interesse e delle finanze pubbliche, effettuare delle ispezioni e verifiche, specie nelle società partecipate da un Ente pubblico, in conformità al D.Lgs. 175/2016. Il compito dei revisori dei conti, infatti, riguarda l’attività complessiva dell’Ato, e non i singoli Comuni» affermano Ruvolo e Riggi. «Come ben sanno i nostri attenti e scandalizzati consiglieri, l’ultimo bilancio dell’Ato CL 1 è quello relativo all’anno 2012, che si è chiuso con una passività dell’Ato pari ad € 12.907.511,00 nei confronti dei suoi fornitori; debiti di cui evidentemente questa Amministrazione non è a conoscenza essendo quel debito dell’Ato CL1 sorto sotto le precedenti amministrazioni. Dal predetto Bilancio, tuttavia, è anche emerso un credito del Comune nei confronti dell’Ato CL1 di € 1.082.743,00».

Il Comune di Caltanissetta, pertanto, nella qualità di socio «ha il diritto e soprattutto il dovere di porre in essere tutte le azioni volte a dare certezza dei debiti contratti dalla propria partecipata e trasparenza all’azione amministrativa svolta dagli amministratori della società stessa ed esercitare forme di controllo anche indipendentemente dalle previsioni statutarie ed anche in forma atipica», affermano il sindaco e l’assessore, sottolineando che dall’ultimo bilancio ad oggi «il Comune nulla conosce del debito dell’Ato nei confronti dei suoi fornitori».

La deliberazione della Giunta sulla due diligencee il conseguente incarico conferito dal sindaco al prof. Alberto Stagno D’Alcontres, sono finalizzati, in sintesi a:

-valutare tutte le voci e i documenti necessari alla definizione dello stato patrimoniale della società;

-valutare l’opportunità di promuovere le azioni societarie a tutela del socio;

-valutare l’opportunità di proporre istanza per accesso alle procedure concorsuali;

-verificare la regolarità procedurale ed economica di tutti i contratti stipulati;

-verificare tutti gli incarichi conferiti;

-verificare tutti i debiti contratti;

-compiere la ricognizione dei crediti maturati;

-valutare i beni mobili;

-valutare i beni immobili;

-valutare tutti i rapporti di lavoro;

-valutare quanto altro si reputi necessario ai fini di cui sopra.

La Giunta si dice «certa che sia il liquidatore della società che il collegio sindacale collaboreranno con l’esperto nominato dal Sindaco proprio per accelerare le operazioni di liquidazione. La reazione da parte di alcuni consiglieri comunali, tuttavia, era del tutto prevedibile, avendo gli stessi dimostrato in varie occasioni di essere fortemente radicati a schemi di “vecchia memoria” dove è meglio “non svegliare il cane che dorme”».

«Rispetto delle regole, delle istituzioni, della trasparenza e della partecipazione – afferma l’Amministrazione comunale – sono elementi di un modo nuovo di fare politica che i consiglieri comunali sottoscrittori del documento, quasi tutti di giovane età, dovrebbero cogliere anziché ostacolare. A tal proposito è bene informare gli attenti consiglieri che il regolamento della partecipazione, che essi stessi hanno bocciato in consiglio comunale, è divenuto obbligatorio per tutti i Comuni siciliani in forza della nuova legge finanziaria della Regione siciliana da poco pubblicata». «Questa amministrazione – concludono il sindaco Ruvolo e l’assessore Riggi – svincolata da tutte le vecchie zavorre che hanno gravato questa città, tarpandole le ali, ha cercato di introdurre nuovi strumenti di politica attiva e democratica, per far sì che tutti i cittadini potessero acquisire la consapevolezza di essere indispensabili nella propria comunità. Purtroppo per comprendere ciò è necessaria una rivoluzione culturale per la quale i nostri attenti e scandalizzati consiglieri non sembrano essere ancora pronti».

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