Un confronto tra l’immigrazione di tantissimi italiani in America a cavallo tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento e l’attuale fenomeno dell’immigrazione da paesi extracomunitari in Italia. E’ quello che ha visto protagonisti gli studenti dell’Istituto scolastico “Di Rocco” di cui è dirigente scolastica la prof. Giuseppina Terranova. Gli alunni delle classi 1^ A, 4^ B e 4^ C hanno preso parte ad un percorso nell’ambito di “Legami”, il Festival delle culture organizzato dall’Associazione “Sicilia Dunque Penso” nel centro culturale “Michele Abbate”. Un percorso basato sulla lettura, ma anche sulla condivisione di idee ed esperienze che ha portato gli studenti dell’Istituto nisseno, guidati dalla prof. Caterina Zummo, a confrontare le esperienze migratorie degli italiani in America a cavallo tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, con quelle d’oggi. <Noi come Loro come Noi>: è stato il titolo di questo percorso che ha visto impegnati gli alunni del “Di Rocco” che lo hanno rappresentato all’interno del festival ottenendo un significativo successo. Si è trattato di un percorso di drammatizzazione e creatività che ha visto protagonisti gli alunni Corinne Petrantoni, Giorgia Santoro, e Debora Italiano della 4^ B e C, Cecilia Valenti e Simone Contino della 1^ A (nella foto). La danza come la lettura, il linguaggio verbale come quello non verbale, sono stati gli strumenti attraverso i quali, gli studenti del “Di Rocco” hanno rappresentato il loro percorso. Il sottofondo musicale della performance è stato curato dal giovane musicista Corrado Sillitti. Il tutto in nel contesto di un’esperienza di significativa empatia attraverso la quale, confrontando quell’ondata migratoria con quella attuale, hanno dimostrato che il <Noi come Loro come Noi> non è stato solo il titolo da attribuire al loro progetto, ma anche la verità di un fenomeno come l’immigrazione che, ieri come oggi, vede protagoniste persone che fuggono dai loro paesi principalmente perché sperano di trovare altrove condizioni di vita ed un futuro migliore che nei loro paesi non potrebbero avere.