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Confindustria: Boccia è il nuovo presidente, giovedì il debutto

Redazione

Confindustria: Boccia è il nuovo presidente, giovedì il debutto

Mer, 25/05/2016 - 20:00

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vincenzo-bocciaROMA – Vincenzo Boccia e’ il nuovo presidente di Confindustria. L’assemblea privata lo ha eletto con 914 si’, pari all’87% dei votanti. Su un pacchetto di 1.414 voti assembleari, i validi sono stati 1.046: di questi 914 si’ e 132 no. L’esito del voto e’ stato accolto da un lungo e caloroso applauso. E’ stata cosi’ confermata la designazione di Boccia alla presidenza arrivata dal Consiglio generale di fine marzo con 100 voti rispetto ai 91 andati ad Alberto Vacchi. Il presidente uscente Giorgio Squinzi era stato eletto con il 94% dei votanti. Si chiude cosi’ il lungo iter per l’elezione del leader di Confindustria per il prossimo quadriennio 2016-2020. Domani Boccia debuttera’ all’assemblea pubblica dove fara’ il suo primo intervento. Ad ascoltarlo un ospite di eccezione, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Solo nel 2011, in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unita’ d’Italia, un altro capo dello Stato, Giorgio Napolitano, prese parte all’assise degli industriali.
L’intento di Mattarella e’, con la sua presenza, di confermare la massima attenzione verso le parti sociali, si spiega, e insieme a cio’ una sollecitazione alle imprese per lo sviluppo del Paese. Dopo l’intervento di Boccia, prendera’ la parola come di consueto il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda. Altra novita’ l’intervento del ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini.
Boccia nel corso dell’assemblea privata di oggi ha prima ha ringraziato tutto il sistema associativo e in particolare il presidente Giorgio Squinzi: “Voglio ringraziare tramite voi tutto il sistema per avere creduto in me, per avermi aiutato a crescere umanamente e professionalmente e per avermi permesso di diventare quello che sono oggi. Grazie a Giorgio Squinzi per quello che ha fatto in questi quattro anni, per l’esempio che ci ha dato anche e soprattutto nei momenti difficili che ha attraversato”.
– L’imprenditore salernitano ha espresso con forza la “ferma” convinzione che lo guidera’ per tutto il mandato: “Confindustria deve restare no-partisan, non bi-partisan. Deve essere equidistante dai partiti ma non dalla politica per partecipare in maniera responsabile alla definizione delle politiche di questo Paese. Confindustria e’ una componente essenziale di un Paese moderno, deve essere non consociativa, non conflittuale ma corresponsabile. Deve saper dire no ai rapporti di scambio, opporsi ai veti, rispettare l’autonomia, le competenze e le responsabilita’ di tutte le parti in gioco, dobbiamo essere protagonisti, senza protagonismi”. Infine ha lanciato un monito: nessuno puo’ rivendicare il monopolio del cambiamento, chi pensa di farlo commette un grave errore. “In questa casa che e’ la nostra casa comune – ha detto – siamo pari tra pari e a partire da me nessuno puo’ rivendicare il monopolio del cambiamento, perche’ il cambiamento si realizza e non si dichiara, perche’ noi dobbiamo fare e poi parlare e fare sapendolo fare. Chi pensa di poter fare da solo e di avere l’unica patente del cambiamento commette un grave errore, diventa il peggior nemico di se stesso, si isola e non contribuisce al cambiamento”.
Il presidente uscente Giorgio Squinzi ha preso la parola all’inizio dell’assemblea e ha voluto ripercorrere i risultati dei suoi quattro anni di mandato. Le sue parole sono state accolte da una standing ovation: “Noi imprenditori siamo tosti, sono stati anni bellissimi, dobbiamo essere orgogliosi delle nostre imprese”.
Squinzi ha detto di non voler fare un bilancio: “Il mio lavoro sarete voi a valutarlo, di alcune cose non sono del tutto soddisfatto”, a partire dalla mancata riforma dei contratti per cui ha espresso “amarezza”. “I risultati importanti raggiunti in questi anni – ha aggiunto – sono merito del lavoro di chi mi ha preceduto dei nostri territori delle categorie. Sono una mole di attivita’ e lavoro che sara’ il polmone per allentare il futuro di questa Confindustria”.
“Oggi – ha detto ancora – vado a concludere una esperienza straordinaria, fatta di tanti momenti bellissimi in cui ho conosciuto un Italia fatta di imprese di cui dobbiamo essere orgogliosi”. Infine un passaggio sulla crisi: “Ha colpito duramente lasciando ferite profonde non ancora del tutto sanate, ma l’industria italiana ha attraversato con coraggio e determinazione questa fase cosi’ travagliata e oggi e’ viva e vivace, lo dico con orgoglio”. Infine il presidente di Assolombarda, Gianfelice Rocca, lasciando la sede di viale Astronomia ha detto: “Non abbiamo votato no per avere una posizione costruttiva”.

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